Ventiane (Laos) - John Kerry vuole che le parti coinvolte nella guerra civile siriana, ed i loro referenti stranieri, facciano chiarezza "entro 48 ore" al massimo sui parametri in base ai quali avviare i terzi negoziati di pace di Ginevra. Colloqui che in teoria sarebbero dovuti iniziare oggi ma che il gioco dei veti per far accettare alle controparti la composizione delle delegazioni, ha fatto rinviare. Alle 15 è attesa una conferenza stampa si spera chiarificatrice dell'infaticabile inviato Onu, Staffan De Misutura a Ginevra. Kerry, in visita in Laos, ha parlato con i suoi omologhi russi, francesi, e sauditi e con lo stesso De Mistura" per assicurarsi che tutti siano sulla stessa pagina (concordino sui punti comuni, ndr)" prima dell'avvio dei colloqui.
Questi i due precedenti tentativi, falliti.
GINEVRA 1
Si tiene nella città svizzera il 30 giugno 2012. In quell'occasione l'allora inviato speciale dell'ONU per la Siria, Kofi Annan, organizza una riunione con i ministri degli esteri di USA, Russia, Cina e Regno Unito allo scopo di individuare una strategia di pace comune da presentare alle parti in lotta. I 5 membri permanenti del consiglio di sicurezza dell'ONU trovano un accordo per proporre la formazione di un nuovo governo in Siria contenente esponenti del governo in carica e dell'opposizione, ma senza Bashar al-Assad. Non se ne fà nulla
GINEVRA 2
La conferenza di pace Ginevra 2 sotto egida Onu inizia a Montreux il 22 gennaio 2014 e a Ginevra dal 23 al 31 gennaio 2014. Un secondo turno di negoziati ha luogo dal 10 al 15 febbraio 2014. L'incontro ha come principale obiettivo il raggiungimento di una soluzione politica alla crisi siriana. Si incontrano le delegazioni rappresentanti il governo siriano e la Coalizione Nazionale Siriana, principale organismo politico dell'opposizione anche se non rappresentante la totalità delle formazioni ribelli. La conferenza è organizzata dall'inviato speciale dell'ONU, successore di Annan, l'algerino Lakhdar Brahimi in collaborazione con i governi di Stati Uniti e Russia. L'obiettivo è invitare tutte le parti in causa nel conflitto siriano e i principali attori regionali, allo scopo di ottenere una soluzione il piu' condivisa possibile.
Il governo siriano accetta ufficialmente l'invito solo il 16 gennaio 2014 al termine di una lunga polemica con il segretario di Stato americano John Kerry che intendeva porre le dimissioni di Bashar al-Assad come precondizione alla trattativa. Richiesta poi ritirata.
La Coalizione Nazionale Siriana, principale riferimento politico dell'opposizione siriana, cambia piu' volte la sua decisione di partecipare, rendendola definitiva solo il 18 gennaio 2014 a seguito di una votazione tra i suoi membri ma la mancata unanimita' tra i membri della coalizione (58 a favore, 14 contro e 1 astenuto) riflette la profonda divisione politica tra le diverse anime della ribellione. Inoltre tutte le formazioni ribelli islamiste e jihadiste che non si riconoscono nella Coalizione Nazionale Siriana (tra cui il Fronte Islamico, il Fronte al-Nusra e lo Stato Islamico dell'Iraq e Levante o Isis) non partecipano alla conferenza e rifiutano ogni soluzione politica alla crisi siriana.
L'incolmabile distanza di opinione soprattutto sul ruolo futuro del presidente Bashar al-Assad resta il nodo del contendere che fa fallire tutto.
Il 31 gennaio si conclude la prima fase dei colloqui di pace. Le delegazioni abbandonano il tavolo di trattativa e nelle dichiarazioni finali si insultano a vicenda. Il 14 febbraio 2014 i negoziati a Ginevra si chiudono senza nessun accordo politico tra le due delegazioni e l'inviato speciale dell'ONU, Lakhdar Brahimi, annuncia il fallimento "scusandosi con il popolo siriano".
(25 gennaio 2016)