(AGI) - Washington, 5 gen. - Piange il presidente Barack Obama ricordando la strage dei bambini nella scuola di Newtown. "Mi infurio ogni volta che penso a quei bambini della prima elemenare", ha detto il presidente annunciando dalla Casa Bianca la stretta sulle armi. Obama, tra le lacrime, ha sollecitato i proprietari di armi "ad unirsi a noi" nel chiedere "qualcosa di meglio" dal punto di vista della legislazione sulle armi e ha sottolineato come quello che e' accaduto nella scuola elementare di Newtown "succede ogni giorno sulle strade di Chicago". Se un bimbo "non e' in grado di aprire una scatola di aspirine dovremmo far si' che non riesca neppure a premere il grilletto di una pistola", ha rincarato il presidente riconoscendo come questo "cambiamento culturale" sulle armi non potra' essere istantaneo. "Non succedera' in una notte, non succedera' durante questa legislatura e non succedera' durante la mia presidenza", ha dichiarato Obama indicando come anche l'emancipazione degli afro-americani o i diritti per i gay non siano stati ottenuti "in una notte". "Non siamo qui per discutere dell'ultima sparatoria di massa ma per prevenire la prossima". Cosi' il presidente Barack Obama, annunciando dalla Casa Bianca gli ordini esecutivi sul controllo delle armi. Presente in sala anche Gabrielle Giffords, la parlamentare vittima di una sparatoria a Tucson nel 2011 e altri familiari di vittime. Obama ha ricordato la sparatoria nella quale e' rimasta coinvolta la Giffords cosi' come le altre recenti stragi, compresa l'ultima a San Bernardino, in California. I repubblicani possono tenere il Congresso in ostaggio ma "non possiamo lasciare che l'America sia tenuta in ostaggio", ha detto ancora Obama. "Le continue scuse per non intervenire - ha affermato - non sono piu' sufficienti".
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