Voucher: le due vie del Governo per evitare il referendum
Polemici i Cinquestelle: "Adesso hanno così tanta paura di un'ennesima bocciatura popolare che preferiscono buttare il bambino con l'acqua sporca"

Abolire la normativa sui voucher e superare così il referendum promosso dalla Cgil, fissato per il 28 maggio. Questa è l'ipotesi che si è fatta strada nella maggioranza, che lascia comunque ancora aperta la porta a un loro ridimensionamento drastico, limitandone cioè l'utilizzo alle sole famiglie. Soluzione, quest'ultima, criticata dal presidente dell'Inps Tito Boeri, secondo cui l'uso a livello familiare è così ridotto da rendere inutile il mantenimento dell'istituto.
Le due ipotesi a cui lavora la maggioranza
"Sono due le ipotesi su cui stiamo ragionando", ha riferito il capogruppo Pd Ettore Rosato al termine di una riunione del gruppo alla Camera. "L'obiettivo", ha aggiunto, "è superare il referendum perché riteniamo non utile uno scontro su temi del lavoro": la possibilità "è quindi di arrivare a definire uno strumento solo per le famiglie o di abolire i voucher".
- L'ipotesi di un ridimensionamento drastico: si potrebbe limitare l'utilizzo alle sole famiglie. Soluzione che non piace al presidente dell'Inps, Tito Boeri. "Se si vuole circoscriverli alle famiglie - ha sostenuto - tanto vale abolirli".
- L'idea di una cancellazione totale: ha preso quota durante la riunione di martedì sera a cui hanno partecipato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, e i capigruppo Pd di Camera e Senato, Rosato e Luigi Zanda.
La Commissione Lavoro si riunisce oggi per votare i circa 140 emendamenti presentati al testo che unifica undici proposte di legge e licenziare una nuova normativa, che il governo potrebbe tramutare in un decreto legge da varare anche già nel consiglio dei ministri di venerdì. Una corsa contro il tempo che pare dimenticare l'altro referendum abrogativo, quello sulla responsabilità solidale negli appalti. Per questo il presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, che ha presentato in merito una proposta di legge, chiede che un eventuale decreto ricomprenda anche questo tema.
Cgil: "Referendum superabile solo se c'è una legge"
La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, resta comunque ferma sulle sue posizioni, richiamando il rispetto delle regole: il referendum è superabile solo a fronte di una legge approvata e di un decreto convertito. Il giudizio del comitato promotore sarà quindi dato solo alla fine dell'iter. Favorevoli invece al confronto e a una soluzione condivisa i leader di Cisl e Uil, secondo cui i voucher vanno riportati nell'alveo della legge Biagi, per prestazioni meramente occasionali. Decisamente contrari all'abolizione dei voucher per decreto Area Popolare, Ncd, Forza Italia. Il M5S si dice invece pronto a cogliere l'opportunità tanto di un referendum quanto della via parlamentare per contrastare la "deriva" dei voucher.
M5S: "Hanno paura dell'ennesiam bocciatura del referendum"
"Governo e maggioranza sono incoerenti e farebbero di tutto pur di sopravvivere. Lo diciamo da anni che lo strumento dei voucher si presta ad abusi clamorosi. Adesso hanno così tanta paura di un'ennesima bocciatura popolare che preferiscono buttare il bambino con l'acqua sporca e cancellare del tutto uno strumento che, se ben regolato, può essere utile". Lo dicono i deputati M5S della Commissione Lavoro, in merito all'ipotesi che il governo intervenga con un decreto in cui viene abolito l'utilizzo dei voucher. "Si poteva invece scegliere da subito la soluzione migliore e regolamentare i voucher, restringendone i settori e le platee di utilizzo, proprio come previsto dalla nostra proposta di legge. Un referendum abrogativo deve naturalmente affrontare la questione in modo netto perchè la struttura del quesito agisce come un'accetta. Ma alle forze parlamentari sarebbe richiesto un approccio più pragmatico e responsabile", aggiungono i portavoce Cinquestelle, che concludono: "Ora aspettiamo e vediamo quale altra capriola faranno pur di evitare un giudizio dei cittadini che prima o poi, comunque, arriverà. E allora non ci sarà nessuna acrobazia che potrà salvarli".