Volkswagen: ministero Trasporti, non sapevamo. Winterkorn rischia
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Volkswagen: ministero Trasporti, non sapevamo. Winterkorn rischia

Volkswagen: ministero Trasporti, non sapevamo. Winterkorn rischia

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(AGI) - Berlino, 23 set. - Il ministero dei Trasporti tedescosmentisce di essere stato a conoscenza del dispositivo usato daVolkswagen per manipolare i controlli dei gas di scarico negliUsa. "Al ministero dei Trasporti - si legge in una nota - noneravamo a conoscenza dell'utilizzo di una tecnologia suicontrolli delle emissioni". Ieri il giornale 'Die Welt' avevasostenuto il contrario, sulla base di una risposta del ministrodei Trasporti tedesco ad un interrogazione dei Verdi del 28luglio scorso, da cui trapelava che il ministero aveva avviato"il lavoro sull'ulteriore sviluppo del quadro normativocomunitario", con l'obiettivo di ridurre "le reali emissioni"dei veicoli. Tuttavia il ministero dei Trasporti precisa di nonessere a conoscenza di nessuna manipolazione dei dati e dinessuna tecnologia predisposta a tal fine. "Con ilmiglioramento e la riconfigurazione del processo di misurazione- si legge nella risposta del ministero - attraverso lafissazione di livelli di tolleranza piu' bassi e di condizionidi utilizzo piu' vicine alla realta', l'intento e' di arrivarea risultati piu' rappresentativi". La compagnia tedesca in Borsa ha perso in due giorni, alritmo del 20% al giorno) circa 25 miliardi di capitalizzazionee oggi segna un 'rimbalzo a +4% dopo aver scavato un altro 5%di perdite. In America piovono gia' le class action e in mezzomondo si annunciano nuovi controlli anche su altri marchi delGruppo. L'amministratore delegato di Volkswagen rischia seriamenteil posto e oggi affronta i 5 membri dell'esecutivo del boarddella compagnia, a Wolfburg. In un video messaggio ieri l'adnon ha fatto menzione al suo futuro, limitandosi a chiederescusa per la falsificazione dei dati sulle emissioni inquinantinei diesel Usa. Il compito del board non e' facile. Devedecidere se concedere a Winterkorn una proroga fino al 2018 delsuo incarico, una decisione che appariva scontata e che, ora,alla luce dello scandalo Usa, non lo e' piu'. La riunionedecisiva del comitato di sorveglianza, prevista per venerdi',secondo quanto riferiscono fonti vicine all'azienda sarebbestata anticipata a oggi. Bruxelles fa sapere che andra' a fondo sullo scandalo e lacompagnia ha messo da parte 6,5 miliardi di euro per far frontealle perdite sui conti del terzo trimestre. Una cifra esigua,se si pensa che in due giorni il titolo ha perso quasi 30miliardi di euro di capitalizzazione di mercato. Sono almeno 25 le class action, le azioni collettive, gia'presentate in tutti i 50 stati Usa, contro Volkswagen. Glistudi legali querelanti si sono mossi in gran fretta e nonhanno faticato a trovare clienti, perche' molti amici ecolleghi degli avvocati erano proprietari di Volkswagen diesel.Sul caso Volkswagen "gravano ancora molte ombre: serve subitoattuare controlli e mettere in campo un'azione coordinata alivello europeo. In Italia indispensabile approvare la nuovaclass action, per tutelare efficacemente i cittadinicoinvolti". Lo dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti,presidenti di Federconsumatori e Adusbef. "E' necessario -spiegano i consumatori - che il Governo, ma anche l'UnioneEuropea, intervengano con urgenza, effettuando tutte leverifiche del caso non solo sulla casa automobilistica tedesca,ma su tutte le aziende produttrici di vetture. La priorita' e'quella di garantire la conformita' di tali veicoli ed ilrispetto dei limiti di inquinamento ambientale che, propriol'Europa, sta lavorando affinche' diventino piu' stringenti".Rischia di allargarsi ulteriormente lo scandalo dellecentraline truccate montate su 11 milioni di motori dieselVolkswagen scoperto negli Usa. L'agguerrita agenziacaliforniana per la protezione ambientale, l' 'Air ResourcesBoard', ha annunciato che intende effettuare nuovi test suimotori diesel della casa di Wolfsburg. Stavolta non si limiteraal diffusissimo 4 cilidri due litri al centro dello scandalo maanalizzera' se Volkswagen ha adottato gli stessi trucchi sulpiu' potente diesel 6 cilindri a V da 3 litri montato simodelli di lusso come la Porsche Cayenne e l'Audi A6. Lo hareso noto Stanley Young, capo della comunicazione dell'AirResources Board. Ne' Porsche, ne' Audi hanno voluto commentarela notizia. Volkswagen ha ingaggiato lo studio legale americanoKirkland & Ellis per aiutarla ad affrontare lo scandalo delleemissioni truccate negli Usa. Lo rende noto, secondo Bloomberg,un portavoce della compagnia automobilistica tedesca. Lo studioUsa ha difeso i britannici di Bp nell'inchiesta Usa sulla mareanera che nel 2010 ha devastato il Golfo del Messico. L'avvocatodello studio che ha difeso Bp e' Mark Filip, partner delle sedidi Chicago e Washington. (AGI).
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