Roma - "Un voto in Gran Bretagna a favore dell'uscita dall'Ue è il rischio che ci preoccupa di più in questo momento. Ne stiamo già vedendo gli effetti sul mercato delle valute e delle obbligazioni. Se ci fosse un'uscita ci sarebbe un lungo processo di negoziazione che avrebbe sicuramente conseguenze finanziarie anche se è difficile prevedere quanto grandi". Così il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, parla della Brexit in un'intervista a 'Repubblica'.
Visco assicura: "Teniamo d'occgio questo rischio giorno per giorno e tutte le banche centrali, non solo la Banca centerale europea, sono pronte a intervenire con gli strumenti convenzionali che hanno: i tassi d'interesse, i respo, gli swap". In caso di uscita di Londra dall'Ue, il rischio è quello di "una volatilità generalizzata sui mercati". Ma per quanto riguarda l'Italia, "l'aumento degli spread di questi giorni è dovuto alla riduzione sui tassi d'interesse in Germania, mentre il prezzo del debito italiano è rimasto più o meno invariato. Quanto alle azioni delle banche, queste stanno già scendendo".
Il sistema bancario italiano è più esposto di altri in Europa agli shock? "Non credo che questa sia una buona lettura dei fatti", risponde il governatore di Bankitalia. "Prima di tutto - spiega Visco - c'è un problema nell'usare la parola 'sistema'. Ci sono molte banche in Italia, diverse tra loro. Oggi - ricorda - c'era un articolo sul Boersen Zeitung che sottolineava quante banche buone ci sono in Italia. Ci sono poi altri casi. Per esempio, c'è Monte dei Paschi, una banca problematica su cui siamo intervenuti da tempo". Visco cita casi simili verificatisi in Francia e in Germania e osserva: "Ci sono sempre banche problematiche, ma sono problemi specifici". Tra questi, Visco menziona Banca popolare di Vicenza, Veneto Banca e Carige. "Dietro ciascuno di questi problemi ci sono interventi da parte delle autorità di supervisione", sottolinea il governatore, e prosegue: "Possiamo discutere su quanto tempo ci voglia a intervenire in questi problemi, sulla distribuzione dei poteri tra l'autorità amministrativa e quella giudiziaria, se queste ultime possano lavorare meglio insieme. Ma alla fine abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, in maniera appropriata". (AGI)