Pechino - I vini Antinori sbarcano in Cina. Le oltre cento etichette della cantina italiana entrano sul mercato cinese dopo l'accordo con Cofco, il gigante statale cinese dell'agri-business, che sara' il distributore unico sul mercato interno per i vini prodotti da Marchesi Antinori. L'accordo e' stato celebrato all'hotel W di Pechino, durante il forum "Revival of italian wines", organizzato da Cofco in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia a Pechino e con Vinitaly International, a cui hanno preso parte anche la China Alcohol Drinks Association, e Renzo Cotarella, Ceo di Marchesi Antinori.
Castle Li, general manager dell'Imported Wine Business Department di Cofco confida nelle possibilita' del vino italiano di inserirsi appieno sul mercato cinese. "In Cina contano molto i brand e Antinori e' un marchio forte. Dopo due anni di lavoro - aggiunge - siamo pronti e altre grandi aziende si stanno affacciando. Questo potrebbe essere il vero inizio del vino italiano in Cina". Secondo i dati delle dogane di Pechino relativi al 2015, l'Italia conta per il 4,5% di vini importati in Cina, nonostante gli ultimi dati dell'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino con sede a Parigi vedano l'Italia al primo posto al mondo per produzione di vino, a quota 49 milioni di ettolitri lo scorso anno e in crescita del 10% rispetto al 2014.
L'Italia occupa ancora "un ruolo marginale" nel mercato del vino cinese, secondo Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, per due ragioni: "la complessita' del vino italiano e la frammentazione nella promozione". Per promuovere il vino italiano, Vinitaly International sta mettendo a punto "Italian Wine Channel", portale di riferimento per gli amanti del vino italiano che raggruppa una parte informativo-educativa sulle qualita' del vino e dei vitigni autoctoni italiani e una parte commerciale, in cui i consumatori potranno trovare le indicazioni sulle piattaforme on line presso le quali sara' possibile acquistare i vini preferiti. Con Vinitaly, ha concluso Kim, "ci proponiamo di raggruppare i vari attori del vino e stiamo lavorando per realizzare una piattaforma, Italian Wine Channel, per fare in modo che il vino italiano, tra cinque-dieci anni possa avere un grande ruolo in Cina". (AGI)