(AGI) - Roma, 30 giu. - Un serrata lotta alla contraffazione per preservare i prodotti made in Italy: e' uno degli obiettivi di Sistema Prosecco, societa' nata nel 2014 dalla comune volonta' dei tre Consorzi del Mondo Prosecco - Consorzio Doc Prosecco, Consorzio Docg Asolo Prosecco e Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco di collaborare e mettere insieme le forze. Sono 400 le segnalazioni di irregolarita' intercettate negli ultimi 24 mesi in paesi come Germania, Regno Unito, Polonia, Olanda, Austria, Irlanda, Svizzera, Croazia, Danimarca, Romania e Spagna, quindi l'attenzione deve restare alta. Le illegalita', nella maggior parte dei casi sono state riscontrate nel canale web relativamente a errata presentazione di prodotti simili o imitativi del Prosecco. Le principali difformita' riguardano la vendita di "falso Prosecco alla spina", "falso Prosecco in lattina" e "Falso Prosecco rose'".
Attivita' di monitoraggio internazionale, contrasto a marchi che impropriamente utilizzano il termine Prosecco con nomi imitativi/evocativi, azioni legali come quelle avviate ad esempio in Ucraina o in Moldavia e soprattutto una stretta collaborazione con le Istituzioni italiane e internazionali hanno consentito a Sistema Prosecco il raggiungimento di importanti risultati. I tre Consorzi insieme valgono 500 milioni di bottiglie e la notorieta' porta anche a essere imitati.
"Garantire la salvaguardia del Prosecco - afferma il presidente Stefano Zanette - e' una delle nostre priorita' perche' l'enorme successo conseguito a livello mondiale da parte delle tre denominazioni, ha determinato il proliferare di fenomeni dannosi. Nostro compito, come Sistema Prosecco, e' cercare di preservare il consumatore e il mondo della produzione da tali rischi lottando affinche' a livello nazionale e internazionale vi sia un corretto utilizzo del termine Prosecco". "Ringraziamo le forze dell'ordine con le quali collaboriamo a livello nazionale e internazionale come Interpol ed Europol, l'Agenzia internazionale delle dogane, e soprattutto le Istituzioni come il Mipaaf e Mise per il prezioso supporto".
Fondamentale per l'implementazione della tutela a livello internazionale, spiega la societa', e' stato il supporto del ministero dello Sviluppo Economico nel facilitare la protezione del Prosecco in alcuni importanti accordi bilaterali. In particolare con il Vietnam (al quale Australia e Nuova Zelanda si erano opposte), la Cina e l'Australia.
"Aver costituto un sistema che parla con una voce sola e' senz a dubbio una buona pratica, in linea con lo sforzo del governo per supportare la crescita del made in Italy", sottolinea il sottosegretario allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto nel corso della conferenza stampa. "La difesa del nome prosecco non e' certo protezionismo ma attivita' di tutela di una qualita' certificata", dice infine il viceministro delle politiche agricole Andrea Olivero. (AGI)
Ila
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