Unimpresa, pressione fiscale oltre il 44% in triennio 2016-2018
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Unimpresa, pressione fiscale oltre il 44% in triennio 2016-2018

Unimpresa, pressione fiscale oltre il 44% in triennio 2016-2018

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(AGI) - Roma, 14 giu. - Pressione fiscale oltre il 44% neltriennio 2016-2018. Il peso delle tasse rispetto al prodottointerno lordo arrivera' quest'anno al 43,5% e poi salira'ancora nei tre anni successivi. E' quanto segnala il Centrostudi di Unimpresa. Secondo l'analisi dell'associazione, che hapreso in esame i dati dell'ultimo Documento di economia efinanza approvato dal consiglio dei ministri, la pressionefiscale salira' in conseguenza dell'incremento del gettitonelle casse dello Stato. Nel 2015 le entrate tributarie eprevidenziali saliranno a quota 785,9 miliardi dai777,2miliardi del 2014; nel 2016 cresceranno ancora a 818,6miliardi e poi a 840,8 miliardi nel 2017; nel 2018 e nel 2019arriveranno rispettivamente a 863,2 miliardi e a 881,2miliardi. Complessivamente, nel quinquennio si registrera' unincremento di 104,01 miliardi (+13,38%). Aumenteranno sia leentrate tributarie sia quelle derivante dai cosiddetticontributi sociali (previdenza e assistenza). Per quanto riguarda le entrate tributarie l'aumentointeressera' sia le imposte dirette (come quelle sui redditi dipersone e societa', a esempio Irpef e Ires) sia le imposteindirette (tra cui l'Iva): le imposte dirette cresceranno intotale di 34,2 miliardi (+14,43%) mentre le indirette subirannoun incremento di 45,5 miliardi (+18,43%). Il sostanziale girodi vite su Irpef, Ires e Iva sara' pari a 79,4 miliardi(+16,36%). I versamenti relativi alla previdenza eall'assistenza cresceranno dal 2015 al 2019 di 22,02 miliardi(+10,18%). L'incremento delle entrate tributarie e di quellecontributive, dunque, fara' inevitabilmente salire la pressionefiscale. Nello Def il peso delle tasse rispetto al pil e'infatti previsto in aumento: quest'anno si attestera' al 43,5%(stesso livello del 2014), nel 2016 e nel 2017 salira' al44,1%, nel 2018 si fermera' al 44% per poi calare leggermenteal 43,7% nel 2019. Nello stesso arco di tempo, la crescitaeconomia, stando alle previsioni del governo, sara' timida: ilpil non fara' scatti in avanti significativi ed e' infatti datoin aumento dello 0,7% nel 2015, dell'1,4% nel 2016, dell'1,5%nel 2017, dell'1,4% nel 2018 e dell'1,3% nel 2019. "Di fronte a questi numeri - commenta il presidente diUnimpresa, Paolo Longobardi - c'e' poco da dire: comerappresentanti delle micro, piccole e medie imprese italiane cisentiamo presi in giro, perche' non possiamo ignorare lo spreadesistente dagli annunci del governo ai provvedimenti e ainumeri messi nero su bianco dopo le sedute del consiglio deiministri. Sta di fatto che le tasse aumentano e gli sprechi delbilancio pubblico restano intatti: non e' questo il modo persalvare il nostro Paese". (AGI).
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