Unimpresa, calo spread portera'risparmio di 12-13 mld
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Unimpresa, calo spread portera'risparmio di 12-13 mld

Unimpresa, calo spread portera'risparmio di 12-13 mld

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(AGI) - Roma, 14 mar. - La discesa dello spread potrebbe avereeffetti positivi su 370 miliardi di euro di debito pubblico incircolazione. A tanto ammonta la quota di titoli di Statoemessi a tasso variabile per la quale, grazie al calo deldivario di rendimento tra i btp italiani e i bund tedeschisceso sotto i 90 punti base, la spesa per interessi a caricodel Tesoro e' destinata a calare nei prossimi mesi e neiprossimi anni. E' quanto osserva il Centro studi di Unimpresasegnalando che le obbligazioni statali in circolazione a tassovariabile sono arrivate, complessivamente, a gennaio a 370,3miliardi pari al 17,1% del totale del debito pubblico ora a2.165,9 miliardi. Lo spread e' sceso sotto i 90 punti base nelcorso dell'ultima settimana: secondo Unimpresa, la diminuzionedel differenziale tra Italia e Germania portera' dunquevantaggi sia sul fronte dei titoli in circolazione sia sullefuture emissioni, in questo caso stimabili in 12-13 miliardinell'arco di un triennio. Secondo l'analisi dell'associazione,basata su dati della Banca d'Italia, a gennaio 2015 l'ammontaredi titoli di Stato in circolazione a tasso variabile eraarrivata a quota 370,3 miliardi, pari al 17,1% del totale deldebito pubblico di 2.165,9 miliardi. Il dato e' in crescita di37,1 miliardi (+11,14%) rispetto ai 333,2 miliardi di gennaio2014 quando la fetta di debito in circolazione a tassovariabile corrispondeva al 15,9% del totale (2.088,9 miliardi). Quanto al tesoretto legato alle nuove emissioni, stimabilein 12-13 miliardi tra il 2015 e il 2017, nel primo anno, siotterrebbe un risparmio, sul versante della spesa per interessisul debito statale, pari a 2,3 miliardi, nel secondo anno ilvantaggio salirebbe fino a 4,6 miliardi e poi ancora altri 5,8miliardi il terzo anno. In totale, i benefici per le cassedello Stato arriverebbero a 12,7 miliardi nell'arco di 36 mesi. La stima parte dall'indicazione fornita dalla Bancad'Italia secondo cui 100 punti base di spread "valgono" circa0,2 punti percentuali di pil nel primo anno, 0,4 punti nelsecondo anno e 0,5 punti nel terzo anno. Nell'ultimo Documentodi economia e finanza, il pil e' stimato a circa 1.500miliardi, mentre il differenziale tra i titoli del Tesoro equelli tedeschi viene indicato sui 190 punti. Pertanto, se lospread restasse attorno a quota 90-95 punti, ci sarebbe unvantaggio positivo pari a 100 punti base rispetto alle stime dispesa per interessi contenuta nel Def. Ne consegue che ilrisparmio, su un ipotetico arco triennale, sarebbe di 12,7miliardi complessivi cosi' suddivisi: 2,3 miliardi, 4,6miliardi e 5,8 miliardi. "Non ci sono dubbi: i soldi che loStato riuscira' a risparmiare sul fronte della spesa perinteressi, vanno destinati senza indugi all'abbattimento delletasse. Un tesoretto da dirottare immediatamente al fondo tagliatasse gia' istituito da tempo a palazzo Chigi e spessoutilizzato per altri scopi. Se la Banca centrale europea hafatto la sua parte con misure importanti sul versante delcredito bancario alle imprese, ora spetta al governo di MatteoRenzi agire sul terreno di sua competenza, quello fiscale,intervenendo con tagli decisi al peso dei tributi, dopo ledelusioni toccate con la legge di stabilita' per il 2015",commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. (AGI)
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