Squilibri eccessivi del quadro macro, debito pubblico elevato e produttività debole, con un rischio di effetto contagio nei confronti degli altri paesi. Questo il quadro che la Commissione europea disegna per l’Italia nel suo pacchetto d’inverno del semestre europeo, in cui valuta i progressi compiuti dagli stati membri sulle priorità economiche e sociali. Nelle comunicazioni che accompagnano il Rapporto, la Commissione sostiene che l’Italia sta vivendo una fase di “squilibri eccessivi” dei conti: “debito pubblico elevato e le deboli dinamiche della produttività protratte implicano rischi con rilevanza transfrontaliera, in un contesto di livelli ancora elevati di prestiti in sofferenza e alta disoccupazione”.
Le relazioni per Paese valutano i progressi compiuti dagli Stati membri nell'attuare le raccomandazioni specifiche per paese formulate dalla Commissione nel luglio 2018. Nel complesso, gli Stati membri hanno compiuto alcuni o maggiori progressi nell'attuare più di due terzi delle raccomandazioni formulate dal 2011, quando è stato istituito il semestre europeo.
La maggior parte dei progressi degli Stati membri riguarda le raccomandazioni sui servizi finanziari, il che rispecchia la priorità attribuita alla stabilizzazione e alla solidità del settore finanziario successivamente alla crisi finanziaria. Si osservano buoni progressi anche per quanto riguarda le riforme volte a facilitare la creazione di posti di lavoro con contratti a tempo indeterminato e a ovviare alla segmentazione del mercato del lavoro.
Da qualche anno a questa parte, la Commissione aiuta gli Stati membri ad intensificare le riforme anche attraverso il programma di sostegno alle riforme strutturali (SRSP), che offre assistenza tecnica a tutti gli Stati membri dell'UE che la richiedono per l'elaborazione e l'attuazione di riforme volte a favorire la crescita, in cui rientrano anche le riforme evidenziate nelle raccomandazioni specifiche per paese.
Nell'ambito del pacchetto la Commissione ha inoltre adottato il programma di lavoro 2019 del programma di sostegno alle riforme strutturali.Nel 2019 l'SRSP fornirà a 26 Stati membri assistenza tecnica per la realizzazione di più di 260 progetti, che vanno ad aggiungersi agli oltre 290 selezionati nel 2017 e nel 2018.
Correzione degli squilibri macroeconomici
A novembre la Commissione ha avviato esami approfonditi relativi a 13 Stati membri per accertare l'eventuale presenza di squilibri macroeconomici e valutarne l'entità. La Commissione ha concluso che i 13 Stati membri presentano tutti squilibri o squilibri eccessivi, ma che in alcuni casi l'entità degli squilibri è diminuita. I risultati degli esami approfonditi possono essere riassunti come segue:
- Bulgaria, Germania, Spagna, Francia, Croazia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Svezia presentano squilibri economici;
- Cipro, Grecia e Italia presentano squilibri eccessivi.
La Commissione continuerà a esaminare gli sviluppi economici e le misure adottate da tutti gli Stati membri che presentano squilibri o squilibri eccessivi attraverso un monitoraggio specifico nell'ambito del semestre europeo.
Relazione sui comitati nazionali per la produttività
La Commissione ha pubblicato la relazione sui progressi compiuti nell'attuare la raccomandazione del Consiglio del 20 settembre 2016 sull'istituzione di comitati nazionali per la produttività. La relazione analizza l'andamento della produttività e della competitività nell'UE e nella zona euro e presenta una panoramica dei comitati nazionali per la produttività istituiti a fine 2018. 10 Stati membri della zona euro hanno già istituito i comitati nazionali per la produttività, mentre tutti gli altri Stati membri della zona euro hanno confermato l'intenzione di istituirli prossimamente. I comitati esistenti, strutturati in modo diverso a seconda del contesto nazionale, stanno già contribuendo attivamente alle discussioni nazionali sulle sfide connesse alla produttività. La Commissione ha creato una rete per facilitare lo scambio di opinioni, prassi ed esperienze tra i comitati per la produttività.
Rinnovo degli orientamenti in materia di occupazione
La Commissione ha adottato una proposta relativa al mantenimento della decisione del Consiglio del 2018 sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell'occupazione. La proposta di quest'anno conferma l'allineamento degli orientamenti in materia di occupazione con i 20 principi del pilastro europeo dei diritti sociali, in quanto i loro obiettivi e le loro priorità rimangono validi. Gli orientamenti in materia di occupazione presentano priorità e finalità comuni per le politiche nazionali a favore dell'occupazione e forniscono la base giuridica delle raccomandazioni specifiche per paese in questo settore, che devono essere adottate ogni anno.
Cosa succede ora
Le relazioni per Paese e i risultati degli esami approfonditi saranno discussi in sede di Consiglio. Nei prossimi mesi la Commissione terrà riunioni bilaterali con gli Stati membri basandosi sull'analisi delle rispettive relazioni. I vicepresidenti, i commissari e i servizi della Commissione si recheranno negli Stati membri per incontrare gli esponenti di governo e parlamento nazionale, le parti sociali e le altre parti interessate e discutere dei risultati delle relazioni. Queste visite comprenderanno anche discussioni specifiche sugli allegati che spiegano come i futuri fondi della politica di coesione dell'UE potrebbero contribuire a coprire il fabbisogno di investimento specifico degli Stati membri.
In aprile gli Stati membri presenteranno i programmi nazionali di riforma, in cui saranno specificate le rispettive priorità di riforma, e i programmi di stabilità (per gli Stati membri della zona euro) o di convergenza (per gli Stati membri non appartenenti alla zona euro), in cui saranno delineate le rispettive strategie pluriennali di bilancio.
Basandosi sull'insieme di questi programmi, in primavera la Commissione presenterà le proposte relative alla nuova serie di raccomandazioni specifiche per Paese incentrate sulle principali sfide individuate per il 2019-2020. Le raccomandazioni comprenderanno anche orientamenti di bilancio basati sulle previsioni di primavera della Commissione, che ingloberanno i dati di bilancio definitivi per il 2018 convalidati da Eurostat.