Turkmenistan: Descalzi, "partner strategico, puntiamo sul Caspio"
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Turkmenistan: Descalzi, "partner strategico, puntiamo sul Caspio"

Turkmenistan: Descalzi, "partner strategico, puntiamo sul Caspio"

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(AGI) - Ashgabat, 18 nov. - Eni come apripista di un' "alleanzastrategica" con il Turkmenistan, che in prospettiva puo'coinvolgere tutto il sistema Italia. Cosi' l'ad di Eni, ClaudioDescalzi, riassume il significato della firma, oggi adAshgabat, di alcuni accordi bilaterali con le competentiautorita' turkmene, avvenuto alla presenza del presidente delConsiglio, Matteo Renzi, e di quello del Tukmenistan,Gurbanguly Berdimuhamedov. Con un accordo integrativo e' stataestesa fino a febbraio 2032, la durata del Production SharingAgreement, che regola le attivita' di esplorazione e produzionedel blocco onshore Nebit Dag. Con l'Agenzia di Stato per lagestione e l'uso delle risorse di idrocarburi del Turkmenistane' stato firmato anche un memorandum per valutare lapossibilita' di estendere le attivita' di Eni al trattoturkmeno offshore del Mar Caspio. "Oltre ad aprire prospettivenelle aree dove ci troviamo, con davanti a noi 18 anni diulteriori possibili sviluppi in un campo che ha grandipossibilita', anche perche' abbiamo trovato altre riserve alivelli profondi, apriamo cosi' un'alleanza strategica nelCaspio, con possibili tre blocchi, che sono ad olio e a gas,che potremo finalizzare a breve", ha dichiarato all'AGI ilnumero uno di Eni, al termine dei colloqui tra Renzi eBerdimuhamedov e a cui ha partecipato. "Questi accordi hanno aperto prospettive importanti", hacontinuato l'ad, parlando ormai di un'"alleanza strategica" colPaese centroasiatico. "Non si tratta solo di Eni e dellacompagna statale Turkmenneft - ha spiegato - ma di Eni, Italiae Turkmenistan: un'alleanza che e' molto piu' ampia e chedietro ha tutto il sistema Italia". L'orizzonte a cui si guardacon maggiore interesse e' il Mar Caspio. "Da oggi, la nostraposizione e' estremamente piu' forte e i nostri sviluppi nonsaranno solo nell'olio, ma anche nella valorizzazione del gasturkmeno, sia attraverso potenziali sviluppi del Gtl (Gas toliquid, la trasformazione del gas in diesel), che con ilpossibile trasporto attraverso il Caspio". Su questo puntamolto il presidente Berdimuhamedov, che ha chiesto a Eni unostudio di fattibilita' sul gas naturale compresso (Gnc). "Vistoche non si puo' trasportare gas attraverso tubi, che avrebberobisogno dell'accordo di tutti i Paesi rivieraschi - ha riferitoDescalzi - si valuta il Gnc come possibilita' per portare unaparte del gas turkmeno in Azerbaijan e quindi in Europa". "Sonocose che studieremo e opportunita' in piu' di collaborazione",ha riferito il top manager. Lo scenario, di "importanza storica" se realizzato,rientrerebbe non solo nella strategia del gruppo di San Donato,ma anche in quella piu' generale europea di diversificare lefonti di approvvigionamento energetico. "Sia da un punto divista commerciale, che di sicurezza la chiave e' ladiversificazione, verso Sud con l'Africa e verso ilMediterraneo", ha voluto sottolineare l'amministratore delegatoEni, secondo il quale pero' vanno "necessariamente" cercatenuove rotte anche in altri Paesi. "Uno di questi - ha spiegato- e' proprio il Turkmenistan, anche perche' potrebbero essererisorse nostre. Come compagnia, il nostro obiettivo e' trovaree vendere il nostro gas e il Turkmenistan e' in questa lineastrategica". Descalzi ha poi invitato anche altri in Italia aguardare con interesse a questo Paese: "Qui ci sonopossibilita' non solo per Eni, ma per molte aziende italiane,di sviluppare delle attivita' e in generale partecipare allosviluppo del Paese". (AGI).
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