Saint Nazaire è una cittadina di 70.000 abitanti, alla foce della Loira, sull'Atlantico. Qui ha sede il più grande cantiere d'Europa, uno dei più grandi del mondo: 150 ettari di terreno, 2.600 addetti diretti, altri 5.000 nell'indotto, 150 anni di storia gloriosa alle spalle e davanti un futuro niente male, visto che il suo carnet di ordini è riempito fino al 2026.
A Saint Nazaire tutto parla di navi: la vecchia stazione ferroviaria somiglia a un battello, la principale arteria stradale è denominata il 'paquebot', il trasatlantico, e poi ci sono i cantieri, l'oggetto del contendere tra l'italia e la Francia.
La costruzioni di 'navi leggendarie'
Qui sono state costruite alcune della navi più leggendarie di tutti i tempi: il lussuosissimo transatlantico Normandie, varato nel 1920, che ha trasportato per tutti gli anni Trenta il bel mondo francese a New York e poi è stato requisito dalle autorità americane, spogliato dei suoi interni art deco, riutilizzato per il trasporto delle truppe e ribattezzato USS Lafayette.
A Saint Nazaire viene varato nel 1927 anche l'ile de France, un altro paquebot, adorato dal bel mondo americano, che a bordo poteva bere alcolici a sazietà durante l'epoca del proibizionismo. L'ile de France nel 1956 corse in soccorso dell'Andrea Doria, dopo la sua tragica collisione con lo Stockolm, e riuscì a soccorrere 753 dei 1.706 passeggeri del transatlantico italiano. Più di recente, nel 2003, dai cantieri di Sant Nazaire è uscito il transatlantico britannico Queen Mary 2, che per diversi anni è stata la più grande nave da crociera del mondo, con 15 ristoranti, 5 piscine, una linea molto slanciata. infine nel maggio del 2016 Saint Nazaire vara per la Carribbean Cruise Lines, l'Harmony of the seas, la più grande nave da crociera mai costruita al mondo, insieme alle altre due navi gemelle della classe Oasis, una sorta di Disneyland dei mari, con i suoi tre scivoli multipiano, uno dei quali è alto 45 metri.
La proprietà dei cantieri: da Alstom alla nazionalizzazione
Nel corso di 150 anni di storia i cantieri di Sant Nazaire hanno sfornato 120 transatralantici e un gran numero di navi militari. Come tutti i cantieri del mondo anche quelli di Saint Nazaire hanno conosciuto diversi alti e bassi, un destino inevitabile visto che l'industria cantieristica è tipicamente ciclica. Negli anni Settanta la salvezza sono le superpetroliere, poi però, intorno al 1976, anche queste commesse calano. Nel 1984 la proprietaria dei cantieri diventa Alstom, società specializzata nell'elettronica. Alstom controlla i cantieri per oltre 20 anni, ma la costruzione delle navi non è il suo business.
Negli anni Novanta sono le commesse delle navi da crociera a salvare il settore, ma la concorrenza asiatica si rafforza e nel 2006 Alstom mette all'asta i cantieri, cedendo alla norvegese Aker Yards una quota del 75%. Si libera così dei debiti, dei problemi dell'amianto, della difficile contrattazione sindacale, della battaglia per le grandi commesse. I norvegesi restano in sella per poco e nel 2008 vendono ai sudcoreani di Stx una quota del 39%, mentre lo Stato francese acquista il 33%, garantendosi il potere di veto sulle scelte strategiche.
Dai coreani a Fincantieri
I coreani pensano in grande, vogliono diventare i numeri uno del mondo. Saint Nazaire diventa Stx France, ma gli affari non decollano. A salvare i cantieri francesi sono le commesse di Msc, la compagnia nata da una costola della flotta di Achille Lauro, che da 2002 ha commissionato ben 12 navi da crociera a Saint Nazaire. Nel 2014 i coreani di Smx vanno falliti e mettono in vendita le attività europee. Si accordano con Fincantieri per Stx France, cedendole il 66%.
Il gruppo triestino intende fare del polo cantieristico italo-francese l'Airbus dei mari, vogliono sfidare la concorrenza asiatica, ma a boccare il progetto ci pensa il neo eletto presidente Emmanuel Macron, che lo scorso maggio annuncia la sua intenzione di rivedere l'accordo siglato da Fincantieri col precedente governo Hollande. inizia cosi' il braccio di ferro tra Roma e Parigi e oggi Macron annuncia la sua intenzione di far valere il diritto di prelazione e di voler nazionalizzare temporaneamente i cantieri.
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