L'Italia nell'euro, le pensioni e il debito pubblico. Il ministro Tria dà la linea
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L'Italia nell'euro, le pensioni e il debito pubblico. Il ministro Tria dà la linea
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 Giovanni Tria
 Afp -  Giovanni Tria
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Cosa ha detto Tria al Corriere

“Negli ultimi 25 anni, l’Italia ha un avanzo primario(prima di pagare gli interessi, ndr) fra i più alti d’Europa. Non ci si può accusare di politiche di bilancio avventurose. Ci portiamo dietro un debito che viene da lontano, certo. Ma abbiamo una posizione finanziaria netta con l’estero ormai quasi in equilibrio, quasi tanti crediti quanti debiti, e di questo passo saremo creditori netti sul resto del mondo in pochi anni. Vantiamo un avanzo significativo negli scambi con l’estero. Sono elementi oggettivi da crisi finanziaria? Direi di no. Mi spiego questa fase con i normali interrogativi che accompagnano una transizione politica”.(…) "La legislazione sul sistema pensioni richiede di guardare non solo al breve, ma anche al medio e soprattutto al lungo termine. Credo che la nostra legislazione pensionistica possa essere migliorata, ma lo si farà con l’attenzione alla sostenibilità. Anche quella di lungo termine. Studieremo dei miglioramenti, sapendo che su queste materie non si improvvisa"."Sulla pace fiscale dobbiamo fare i conti e simulare ciò che è possibile ottenere. Finché non si definisce la norma non si possono definire le coperture o il gettito. Per deduzioni e detrazioni, ho già avviato un’analisi e simulazioni. Per alcune di queste tax expenditures bisogna vedere bene cosa sono per valutarne l’impatto sociale. Altre sono parte della politica industriale e hanno impatto sulle imprese. Bisogna vedere la situazione nel complesso".(…) "L’obiettivo è la crescita e l’occupazione. Ma non puntiamo al rilancio della crescita tramite deficit spending. Abbiamo un programma imperniato su riforme strutturali e vogliamo che agisca anche dal lato dell’offerta, creando condizioni più favorevoli all’investimento e all’occupazione. Nella nota di aggiornamento al Def vi invito a non guardare solo i conti, ma anche al piano nazionale di riforme".(…) "L’attenzione a tenere i conti in ordine e a far scendere il debito non è opportuna perché ce lo dice l’Europa, ma perché non è il caso di incrinare la fiducia sulla nostra stabilità finanziaria. Quella fiducia è il presupposto della nostra strategia".
“Confermo che questo è l’obiettivo (un calo del debito nel 2018 e nel 2019, ndr) . Per quest’anno è già tutto determinato e presidierò perché nulla cambi. L’obiettivo per il 2019 è di proseguire. Ovviamente sul modo in cui si rispetterà l’impegno conteranno anche le nuove stime sull’andamento dell’economia”.
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