(AGI) - Roma, 10 lug. - Da 6 a 35 euro: questa sarebbe laconseguenza sul prezzo di vendita di un flacone di ricarica persigarette elettroniche della nuova tassa sulle e-cig propostanella bozza di decreto legislativo che punta a riordinare latassazione sui tabacchi e le sigarette elettroniche. Lodenuncia Anafe-Confindustria, associazione nazionale produttorifumo elettronico, "sgomenta di fronte all'ennesimo tentativo didistruggere il settore della sigaretta elettronica, senza chesi sia mai aperto un serio e reale confronto tra le istituzionie gli operatori come invece previsto dal Tavolo aperto loscorso febbraio". A seguito di una prima analisi della bozza del D.lgs suaccise e imposte di consumo applicate ai tabacchi e allesigarette elettroniche, Anafe-Confindustria rileva che,nonostante l'ordinanza del Tar Lazio confermata dal Consigliodi Stato che ha sospeso l'imposta di consumo pari al 58,5% delprezzo di vendita, rinviando gli atti alla CorteCostituzionale, il Governo sembra voler andare avanti sullastrada di una imposizione fiscale che non consideri lepeculiarita' del settore. "In primo luogo", spiega il presidente diAnafe-Confindustria, Massimiliano Mancini, "le sigaretteelettroniche continuano ad essere ciecamente assimilate altabacco. Questa volta cercando di trovare un'equivalenzaimpossibile da stabilire tra una svapata e un tiro disigaretta". Una metodologia cosi' congegnata "da' la sensazioneche per il Governo l'unica preoccupazione sia tassare perprovocare la sparizione del prodotto, e cio' anche senza alcunriguardo per il diritto alla salute e persino per le cassedello Stato che, sino ad ora, ci hanno solo rimesso. Il tuttoricordando sempre che l'Italia e' l'unico paese occidentale atassare la sigaretta elettronica". (AGI).