Reggia Caserta, la Uil sospende sindacalisti anti-Stakanov
Barbagallo: "Lavorare bene è un dovere". Renzi e Camusso avevano difeso il direttore Felicori

Roma - La Uil ha annunciato la sospensione di "tutti i propri sindacalisti" che avevano criticato il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, accusandolo di "lavorare troppo" e fino a tarda sera. La comunicazione è stata fatta dal leader del sindacato, Carmelo Barbagallo, e dal segretario generale della Uilpa, Nicola Turco, i quali hanno spiegato che la Uil non era a conoscenza dello scambio epistolare tra le Rsu e il ministero. "Faremo le nostre verifiche - aggiungono - e agiremo contro i responsabili di questa incredibile e incresciosa vicenda che danneggia, innanzitutto, quei milioni di lavoratori pubblici che onestamente fanno il proprio dovere per lo sviluppo del Paese". "Lavorare e lavorare bene è un dovere - spiegano ancora i dirigenti sindacali - chi non lo comprende può considerarsi fuori dalla nostra organizzazione". Mauro Felicori, dall'agosto scorso numero uno della Reggia di Caserta era stato accusato in una segnalazione al ministro della Cultura Dario Franceschini di trattenersi in ufficio anche di sera e di non tornare a casa nemmeno nel weekend. "Il direttore permane nella struttura fino a tarda ora, senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per tale permanenza. Tale comportamento mette a rischio l'intera struttura", era stata l'incauta denuncia dei sindacalisti, ora sospesi dalla Uil. Il premier Matteo Renzi si era schierato con Felicor e ai sindacalisti aveva mandato a dire: "La pacchia è finita". Anche la leader Cgil Susanna Camusso aveva criticato la lettera