Ma i soldi e le risorse per varare il reddito di cittadinanza già nel 2018 ci sono o no? La domanda sorge spontanea e urgente nel momento in cui il governo si accinge a lavorare sulla legge di bilancio. Se non nel 2018, almeno a inizio 2019 quello che è stato forse l'impegno elettorale più importante preso dal M5s e poi dal governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte potrà concretizzarsi? E se sì, con quali coperture? Il Sud (ma non solo) che ha votato in massa M5s il 4 marzo è in trepidante attesa.
Ha dichiarato Conte alla Camera, mercoledì: "Non può essere ignorato che nel 2017 oltre 5 milioni di persone in Italia hanno vissuto sotto la soglia di povertà assoluta. Stiamo parlando di un milione e 778 mila famiglie, e di un aumento rispetto all'anno 2016 che riguarda soprattutto il Meridione, nel quale l'incidenza della povertà assoluta è salita dall'8,5% del 2016 al 10,3% del 2017. Questi dati ci obbligano a dare risposte concrete, perché ci sono 5 milioni di persone che non possono più aspettare". Ed ha poi aggiunto: "Nel nostro programma di governo, abbiamo messo nero su bianco l'impegno per il lavoro e per il reddito di cittadinanza per migliorare l'inclusione sociale e le opportunità di impiego, specialmente per i giovani ma non solo".
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D'accordo, ma le risorse sono disponibili? "Si sta parlando dell'1% del Pil. Di circa 17 miliardi. Non è facile trovare le coperture", spiega Carlo Cottarelli, ex premier incaricato, ex commissario alla Spending review. "Si sta parlando di 780/800 euro al mese", sarebbe "il più generoso in Europa rispetto al reddito medio", sottolinea Cottarelli, ricordando che nel Regno Unito questo si aggira su meno di 400 euro e in Germania intorno ai 400. Si sta parlando "di cifre abbastanza grosse".
L'economista del Fondo monetario che stava per diventare premier di un governo di servizio è piuttosto pessimista. "Non si può avere flat tax, reddito di cittadinanza, la controriforma Fornero e magar l'aumento degli investimenti pubblici e voler mantenere il rapporto debito pubblico/pil in discesa. Non torna". "Una delle più grosse bufale circolate negli ultimi anni - ha detto mercoledì intervenendo ad un incontro in Confindustria - è stato che l'aumento del rapporto tra debito pubblico e pil è stato dovuto all'austerità fiscale". Senza la stretta fiscale del 2012 il debito/pil sarebbe ora al 142-145, lo spread sarebbe alle stelle e il pil sarebbe crollato. L'unica cosa da fare per mettere in sicurezza i conti pubblici "non è spendere di più, ma contenere la spesa e risparmiare sulle nuove entrate, come farebbe una famiglia indebitata".
L'ex commissario alla spending review ha sottolineato che un debito pubblico al 2% non è sufficiente a metterci al riparo da eventuali shock. È essenziale aumentare la crescita e fare le "famose riforme strutturali": in primo luogo la riforma della burocrazia, riducendo i suoi costi per le pmi, poi la riforma della giustizia, ancora troppo lenta, e la lotta a corruzione.
Il reddito di cittadinanza "è per me una priorità e quando dico che va fatto subito mi riferisco a tutte le energie che profonderemo per attuarlo prima possibile". Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, nonché vicepremier ieri alla Camera, rispondendo al question time, è stato categorico. "Non c'è tempo da perdere ed è per questo che con il premier Conte abbiamo subito indetto un tavolo alla presidenza del Consiglio per coordinare i vari ministeri che se ne interesseranno e per realizzare questo strumento".
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Il governo è fermo e determinato, Il reddito di cittadinanza si farà nei tempi annunciati. "Parliamo di provvedimenti di un programma di legislatura", conferma Giovanni Tria, ministro dell'economia. Che significa però programma di legislatura? Che ci sono 5 anni per vararlo? Tria non si sbilancia e, parlando con i cronisti a Montecitorio, sottolinea la necessità di non commentare prima di aver approfondito i diversi provvedimenti. Ma comunque ha confermato che si sta insediando un comitato per la stesura del testo contro la povertà.
Quello delle risorse resta evitentemente l'ostacolo principale, visto che non è così scontato che si possa pescare anche dal Fondo Sociale europeo, informa SkyTg24. "Questo serbatoio - si parla di 3,4 miliardi cofinanziati e ancora inutilizzati - potrebbe essere sfruttato non tanto per la misura vera e propria, non assistenziale e che non lascerà chi percepisce il sussidio "sul divano" come ha insistito a precisare Di Maio, ma per riformare e rafforzare i centri per l'impiego. Le risorse necessarie per questo primo step sono state individuate dallo stesso Movimento in 2 miliardi, mentre altri 15 ne servirebbero, a regime, per il reddito di cittadinanza".
"Tria non ha detto che i soldi non ci sono, ma che, per sua analisi, è meglio rinviare al 2019. Ed è anche giusto e corretto che chi ha la cassa del Paese sia conservativo e prudente". Riccardo Fraccaro, titolare del dicastero dei Rapporti con il Parlamento, aggiunge un altro tassello. "Ovviamente Di Maio vuole accelerare, tutti noi ministri stiamo accelerando più possibile per trovare questi soldi. Quindi confermo che l'obiettivo è farlo domani: se riusciamo nel 2018 saremo più contenti e vivremo in un paese più dignitoso".
“Per i sei mesi che restano nel 2018 proveremo a usare i fondi possibili da tagli possibili, come quelli sui vitalizi. Stiamo facendo una ricognizione anche dei fondi mpegnati ma non utilizzati e recuperabili nel corso dell’anno”, ha detto a Omnibus su La7 un altro ministro, quello per il Sud, Barbara Lezzi. “Nel corso dell’anno si possono utilizzare dei fondi programmati nella legge di bilancio dell’anno precedente. Ma i dati Istat fotografano una realtà di povertà in crescendo, c’è la necessità di intervenire quanto prima possibile. Si usa molto spesso la frase ‘non si arriva a fine mese’. Qui, in realtà, neanche si inizia il mese”. Lo scietticismo di Cottarelli?: “Io apprezzo gli interventi di Cottarelli di tanto in tanto - risponde Lezzi - però è strano che tanta sua attenzione rispetto alle coperture del M5s non ci sia stata per i governi precedenti, tant’è che ora ci ritroviamo ad aver varato delle leggi di bilancio piene di buchi e coperte dall’aumento dell’Iva, previsto dall’anno prossimo. Molto spesso Cottarelli omette di considerare tante intenzioni che ha il M5s e tante azioni che lo stesso Movimento vuole mettere in campo proprio per le coperture”.
E mentre su alcuni giornali lo scietticismo sulla reale possibilità che l'esecutivo giallo-verde possa trovare in tempi rapidi, entro la fine dell'anno, le coperture finanziarie per sostenere il provvedimento, è lo stesso Di Maio dalle colonne di Avvenire a dare l'annuncio che tutti aspettavano: "Le coperture per il reddito ci cittadinanza ci sono e saranno inserite nella prossima legge di Bilancio". Questa, ha spiegato il vicepremier al quotidiano della Cei, è una misura attiva destinata ai cittadini italiani. "Dobbiamo dare risposte a persone che quotidianamente soffrono e fanno i salti mortali per sopravvivere. Punteremo a far funzionare i centri per l’impiego anche effettuando un po’ di benchmarking (analisi e valutazione, ndr) su altre esperienze europee, vedi quella tedesca che ha rivoluzionato i servizi per l’impiego ed è all’avanguardia in Europa, come avviene anche in altri paesi europei, ad esempio in Irlanda. Come ha detto il procuratore generale della Corte dei conti, è un diritto che va riconosciuto. Lo faremo subito".