Rcs ultimi rilanci, Cairo supera Bonomi

Il patron de La7 alza Ops a 0,18, più 0,25 euro per azione. La cordata Bonomi alza Opa a 1 euro

Rcs ultimi rilanci, Cairo supera Bonomi
RCS Mediagroup 

Milano- Urbano Cairo ha alzato la sua Offerta pubblica di scambio da 0,17 a 0,18 azioni della Cairo communication per ciascun titolo apportato all'offerta. L'editore - si legge in una nota - mette sul piatto, inoltre, 0,25 euro in contanti. Il nuovo prezzo implica una valorizzazione di Rcs pari a 1,0242 euro per azione, ai prezzi di oggi, e incrementa del 39,38% la precedente offerta. L'esborso complessivo, in caso di adesione integrale, sara' di 130 milioni di euro in denaro, cui si somma l'emissione di oltre 93,9 milioni di nuove azioni della Cairo communication. La nuova offerta del patron di La7 comportera' una diluizione di Cairo nel capitale della sua societa' fino a scendere al 35,76%.

Andrea Bonomi, Diego Della Valle, Mediobanca, Unipolsai e Pirelli hanno deciso di alzare a 1 euro la loro Opa su Rcs. Lo si legge in una nota.Con il rialzo di oggi, l'esborso complessivo per l'Opa di International media holding (Imh), il veicolo che riunisce Bonomi e i soci storici di Rcs, salira' fino a un massimo di 404 milioni di euro. Il nuovo corrispettivo - sottolineano gli offerenti - e' superiore del 67,2% rispetto al prezzo ufficiale di Borsa di Rcs del 13 maggio, prima del primo annuncio dell'opa, e del 25% rispetto alla precedente offerta. Imh conferma la rinuncia alla condizione di efficacia legata al rimborso dei finanziamenti e alla cosiddetta 'condizione Mac'; la societa' rende noto inoltre di avere chiesto alle banche creditrici di Rcs, lo scorso primo luglio, di rinunciare ad avvalersi della facolta' di chiedere il rimborso del debito in ragione del cambio di controllo. 

L'Antitrust ha dato il via libera a entrambe le offerte su Rcs MediaGroup. L'Autorità garante della concorrenza del mercato, annuncia una nota, il 6 luglio ha esaminato l'Ops di Cairo Communications e l'Opa di International Acquisitions Holding sarl e altri sulla società ed è giunta alla conclusione che non è necessario procedere ad ulteriori accertamenti in quanto non emergono criticità sotto il profilo della tutela della concorrenza e del buon funzionamento del mercato. (AGI)