Anche le lavatrici Candy non sono più italiane

Qingdao Haier, il maggior produttore cinese di elettrodomestici, rileva l'azienda dai Fumagalli per 475 milioni

Anche le lavatrici Candy non sono più italiane

Un altro storico marchio italiano passa in mani straniere. La cinese Qingdao Haier Co. ha raggiunto un accordo con la famiglia Fumagalli per acquistare l'azienda per 475 milioni di euro. Dopo il perfezionamento dell'operazione, informa una nota, Haier stabilirà a Brugherio, in Italia, il proprio quartiere generale europeo. Haier promette di "continuare a investire in Candy per aumentarne la competitività in Europa e a livello globale" e, con questa operazione, "punta a espandere la propria leadership nel settore degli elettrodomestici intelligenti in Europa nell'era dell'Internet of Things e a fornire prodotti e servizi di alta qualità agli utenti europei e globali".

I Consigli di Amministrazione di entrambe le società hanno dato parere favorevole all'operazione. Qingdao Haier, che fa parte della classifica Fortune 500, possiede sei marchi globali, Haier, GE Appliances, Fisher & Paykel, Aqua, Casarte e Leader. Il gruppo nel 2017 si è posizionato per il nono anno consecutivo come maggior marchio di elettrodomestici al mondo in termini di vendite.

I pionieri cinesi dell'Internet of Things

Fondata alla fine del 1984 dall'imprenditore cinese Zhang Ruimin, presidente e ceo della società, Haier è il più grande gruppo cinese di elettrodomestici, e punta ad avere nei prossimi anni un ruolo di guida nello sviluppo di prodotti per la casa collegati a internet. Nel 2017, il gruppo ha segnato un volume di affari globale di 241,9 miliardi di yuan (30,38 miliardi di euro al cambio attuale) e per il 2018 i ricavi del gruppo provenienti dai mercati esteri sono previsti in aumento di circa il 30% rispetto all'anno precedente e arriveranno a contare per circa il 40% del totale, secondo quanto scriveva il mese scorso il quotidiano in lingua inglese China Daily, citando stime della stessa Haier.

Candy è solo l'ultima azienda straniera passata nelle mani del gigante degli elettrodomestici con sede a Qingdao, nel nord-est della Cina. Il percorso di espansione all'estero annovera l'acquisto della neozelandese Fisher & Paykel Appliances, della giapponese Sanyo Electric e della divisione elettrodomestici di General Electric, Ge Appliances. Haier è oggi un gigante a cui fanno capo dieci centri di ricerca e sviluppo, 108 impianti manifatturieri, 24 parchi industriali e 66 centri per il marketing. 

Anche le lavatrici Candy non sono più italiane
 Zhang Ruimin

Zhang Ruimin ha di recente parlato della strategia del gruppo da lui fondato. La parola chiave è "Rendanheyi", "il valore umano prima di tutto". L'idea di fondo, ha spiegato lo stesso Zhang a marzo scorso in un'intervista concessa all'emittente televisiva cinese China Central Television, "è quella di combinare i benefici sia dei dipendenti che dei consumatori". Nella "filosofia" di Zhang, "l'unico fattore che crea valore è la gente. Gli azionisti non creano valore", ha aggiunto. "Chi crea valore sono i dipendenti, che sono connessi ai consumatori. La combinazione di dipendenti e consumatori, nella creazione del valore, deve essere messa prima degli azionisti".

Nei prossimi cinque-dieci anni, la prospettiva è dominata dall'apporto al mondo degli elettrodomestici delle nuove tecnologie, a cominciare dall'Internet of Things, che Zhang ha citato più volte nel corso dell'intervista rilasciata alla tv di Stato cinese. L'obiettivo, ha detto, è creare "case smart" che combinino "il mondo virtuale con quello reale", a partire dagli elettrodomestici, ha spiegato che punta a collegarli a internet, "per realizzare il desiderio delle persone di una vita migliore".



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