Così i 'social' diventano strumento di lavoro per i dipendenti pubblici

Ecco i dieci punti del piano per la digitalizzazione della pubblica amministrazione che passa al vaglio del Consiglio dei ministri

Così i 'social' diventano strumento di lavoro per i dipendenti pubblici

L'accesso alla Rete, e anche ai social network, deve essere garantito a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, senza limiti di tempo o orari. E' una delle novità contenute dal Piano triennale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione 2017-2019, realizzato dall'Agenzia per l'Italia digitale e anticipato da Public Policy (a breve approderà in Consiglio dei Ministri). Tra le novità del Piano, anche la disponibilità sugli smartphone di tutti i servizi della pubblica amministrazione grazie all'installazione di nuove app da parte anche di società private, la messa a bando di nuovi data center che comporterebbe economie di spesa e l'esclusione delle spese contenute per la connessione ad Internet dalla spending review. Questi i principali punti. 

Scarica qui il documento integrale pubblicato da Public Policy

1. INTERNET E SOCIAL ILLIMITATI PER I DIPENDENTI. Si parte dal presupposto che Internet "oggi deve essere considerato a tutti gli effetti uno strumento di lavoro indispensabile ed efficace per svolgere ogni tipo di attività: dal trovare numeri di telefono, all'identificare persone e relazioni tra queste persone, riferimenti di un concorso o normativi, documentazione tecnica, strumenti di produttività (traduzioni, orari nel mondo, ecc.), servizi di emergenza o notizie di ogni tipo. Siti di condivisione file, social network, chat o altro, non dovrebbero quindi essere filtrati di principio, per quello che sono, ma solo ed esclusivamente in funzione della tipologia di contenuti normalmente scambiati". Per questo motivo, l'accesso alla rete deve essere garantita a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione, indipendentemente dal ruolo o dai compiti assegnati. 

2. MATERIALE RISERVATO. Solo per esigenze di sicurezza, e in caso appunto di materiale riservato, si può utilizzare un filtro per bloccare l'utilizzo. "Nel caso la pubblica amministrazione abbia chiare e documentate esigenze di sicurezza superiori alla norma (materiale riservato, servizi critici e sicurezza nazionale) è raccomandato l’utilizzo di filtri stringenti che blocchino l’utilizzo di strumenti di comune utilizzo", ma  "solo ed esclusivamente a quei dipendenti e quei sistemi che hanno accesso a questo tipo di informazioni". Ed infatti, il Piano suggerisce forti politiche di sicurezza per trattare informazioni riservate, sui pericoli del phishing (una truffa informatica che si contrae via mail e parte dall'uso di un logo ufficiale, contraffatto) , utilizzo di chiavette Usb.

3. SERVIZI SU SMARTPHONE. Il Piano punta a rendere più fruibili i servizi della pubblica amministrazioneanche attraverso l'accesso per gli utenti tramite dispositivi mobili. Per far questo, si suggerisce di "favorire" l'ingresso di aziende private che possano garantire tali servizi. "Tali servizi dovranno rispettare le linee guida del Piano triennale, (essere sempre disponibili su dispositivi mobili (approccio mobile first) e essere costruiti con architetture sicure, scalabili, altamente affidabili e basate su interfacce applicative (API) chiaramente definite".

4. SPESE PER INTERNET. Le spese sostenute dalle pubbliche amministrazioni per i canoni dei servizi di connettività, come ad esempio Internet, devono essere tenute fuori dal piano di spending review. Non rientrano cioè "nell'obiettivo di contenimento della spesa per il triennio 2016-2018".  

5.OBIETTIVO DI RISPARMIO. Il Piano stima che ai fini sempre di spending review la spesa 'aggredibilè nel comparto ICT ammonta a circa 1,7 miliardi. L'obiettivo di risparmio è quantificabile in circa 800 milioni da ottenere attraverso misure di riqualificazione della spesa.

6. "PAGOPA" ENTRO 2017. Entro la fine dell'anno le amministrazioni dovranno completare l'adesione al sistema PagoPA per tutti i servizi che prevedono il pagamento dei dovuti da parte dei cittadini e delle imprese. Ad esempio, tramite PagoPa, si pagano in tabaccheria multe, ticket sanitari, bollo auto, etc., in contanti o con carte di credito dei principali circuiti di pagamento (qui una guida completa). "Le amministrazioni che entro giugno non hanno ancora completato l’adesione al sistema PagoPa - si legge ancora - dovranno adottare, in logica di sussidiarietà, le soluzioni già disponibili attuate dalle altre amministrazioni (ad esempio piattaforme di regioni o di altre amministrazioni), che si propongono con il ruolo di intermediario previsto" dal sistema nazionale. 

7. SPID OBBLIGATORIA. Il Sistema Pubblico di Identità Ditigale è il sistema di accesso che consente di utilizzare, con un'ìidentità digitale unica, i servizi online della pubblica amministrazione. Nel Piano si prevede l'obbligo per le amministrazioni di assicurare la copertura di tutti i servizi digitali esistenti, utilizzando esclusivamente il sistema Spid sui nuovi servizi.  

8. MULTE TRAMITE DOMICILIO ONLINE. Avvisi, solleciti e notifiche di bollette, multe e cartelle esattoriali potranno essere inviati tramite il domicilio on line del cittadino.  "Le amministrazioni diffondono l’utilizzo della infrastruttura nazionale per l’emissione di avvisi e notifiche di cortesia", si legge nel testo. Come multe, bollette e cartelle esattoriali, "da inviare ai cittadini per un pieno utilizzo del domicilio digitale".

9. INVESTIMENTI. Il Piano ipotizza che "l'effetto combinato di azioni di contenimento e di trasformazione della spesa ICT di parte corrente", cioè le spese in innovazione, possa generare per la fine del 2018 prossimo un incremento degli investimenti di circa il 15%, ossia circa 200 milioni.

10. STOP A NUOVI DATA CENTER. Il Piano incentiva a fare economie di spesa con servizi su data center di altre pubblica amministrazione, per sostituirle gradualmente con il cloud.