Piano Juncker: ok da Ecofin, Italia investira' 8 miliardi
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Piano Juncker: ok da Ecofin, Italia investira' 8 miliardi

Piano Juncker: ok da Ecofin, Italia investira' 8 miliardi

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(AGI) - Roma, 10 mar. - Via libera dell'Ecofin al Fondostrategico europeo per gli investimenti (Efsi). I Ventottoministri delle Finanze Ue hanno dato il loro ok al nuovo Fondo,lo strumento attraverso il quale saranno erogati ifinanziamenti per i progetti nell'ambito del piano Juncker.Perche' questo diventi operativo, a partire dal prossimoluglio, serve solo l'ultimo passaggio al Parlamento europeo. Ladotazione iniziale del fondo sara' pari a 21 miliardi, di cui16 come garanzie pubbliche e 5 versati dalla Bei. A partire daquesti, l'obiettivo e' mobilitare altri investimenti pubblici eprivati per un totale di 315 miliardi in tre anni. Come hadetto in una conferenza stampa il vicepresidente JyrkiKatainen, "i primi prestiti potranno essere erogati gia' entrola primavera dalla Bei", mentre perche' il fondo cominci afinanziare progetti occorrera' aspettare "i mesi di settembre oottobre". Oggi l'Italia ha annunciato di partecipare al fondocon 8 miliardi attraverso la Cdp; Katainen ha ringraziato ilpremier Matteo Renzi e ha ricordato che si tratta del quartopaese ad impegnarsi, dopo Spagna (1,5 miliardi), Germania eFrancia (8 miliardi ciascuno). Gli 8 miliardi che l'Italia si appresta a investire nelFondo europeo serviranno a finanziare piattaforme di progettiprevalentemente di interesse nazionale, ha spiegato al terminedell'Ecofin il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. "E'molto importante che si producano buoni progetti - hasottolineato - e' un tema che e' stato ripetuto da tutti ipartecipanti all'Ecofin". Da un lato, ha osservato, "ci sono iproblemi delle risorse che si stanno mobilizzando", dall'altroquelli "della definizione di progetti che vadano bene, chesiano, come si dice 'bancabili' e quindi costituiscanoopportunita' di investimenti aggiuntive a quelle che sarebberoattuate in una condizione di mercato senza interventopubblico". Ma, ha aggiunto, "i criteri di allocazione dellerisorse del piano Juncker nel suo complesso non devono esseredi tipo strettamente geopolitico, ma devono rispettare il fattoche si deve investire in base a un criterio macroeconomico,cioe' la' dove gli investimenti in passato sono caduti di piu',e in base a un criterio microeconomico, cioe' che si vadano afinanziare progetti meritevoli ma che non sono finanziatiperche' c'e' un fallimento di mercato". Sempre Padoan haspiegato che non e' ancora stato deciso se gli investimenti chei paesi effettueranno nel nuovo Fondo attraverso le cosiddette"banche di sviluppo" nazionali (per l'Italia la Cdp) sarannoconsiderate escluse dal calcolo del deficit nell'ambito delPatto di stabilita' e crescita e del semestre europeo. "Iltrattamento definitivo ai fini della contabilita' degliinvestimenti che provengono da queste banche di promozionenazionali, come sono chiamate e' ancora in sede di definizione- ha osservato - e deve passare dall'approvazione delParlamento europeo". Piu' in generale, anche gli altri dettaglisulla destinazione degli investimenti devono essere ancorastudiati, ha detto Padoan: "L'idea generale e' quella di farconfluire le risorse in cosiddette piattaforme di investimento,evidentemente di interesse nazionale". Da segnalare anche che l'Ecofin ha dato la propria'bollinatura' anche alla legge di Stabilita'. "L'Ecofin, alpari dell'Eurogruppo ha approvato ribadendo che nel casodell'Italia c'e' una piena aderenza al aggiustamento deldeficit strutturale", ha spiegato Padoan, mentre "per quantoriguarda la regola del debito, questa e' pienamente soddisfattagrazie all'aggiustamento strutturale, alle condizionieccezionali macroeconomiche e all'importante sforzo di riformestrutturali". Sulla questione si e' espresso il commissario Ueagli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici: le riformedel governo italiano sono state "importanti", ora il Parlamento"dovra' sostenere questo processo e le approvi rapidamente".Dal commissario anche un avvertimento al nostro paese: laCommissione Ue ha deciso di non aprire una procedura neiconfronti dell'Italia per una "valutazione politica", che"poggia sull'impegno di portare avanti le riforme". Ma "sel'Italia non rispettera' il calendario delle riforme questosara' considerato un fattore peggiorativo". (AGI).
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