Petrolio: studio UP, calo prezzi cambia convenienza investimenti
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Petrolio: studio UP, calo prezzi cambia convenienza investimenti

Petrolio: studio UP, calo prezzi cambia convenienza investimenti

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(AGI) - Roma, 20 dic. - Un calo del prezzo del petrolio Brentfino a quota 40 dollari non metterebbe a rischio letradizionali trivellazioni offshore ma renderebbe antieconomicinuovi investimenti nel comparto shale nordamericano, laddove iproduttori del Golfo Persico, in virtu' dei bassi costi diestrazione, reggerebbero anche quotazioni del barile di Brentinferiori ai 30 dollari. E' quanto emerge da un'elaborazionedell'Unione Petrolifera, che ha calcolato per ogni categoriaproduttiva il 'breakeven', ovvero il prezzo del barile sotto ilquale l'estrazione non risulta piu' redditizia. A poter reggere meglio un ulteriore tracollo dei prezzisarebbero quindi gli esportatori del Golfo Persico, comel'Arabia Saudita, per i quali l'Up calcola un 'punto dipareggio' medio pari a 27 dollari al barile, il che significa,trattandosi di una media, che nell'area mediorientale esistonoproduzioni onshore in grado di rimanere sostenibili addiritturacon un barile a dieci dollari. Molto ampia, invece, laforchetta per le trivellazioni offshore tradizionali, che, aseconda delle caratteristiche del pozzo, va dai 10 ai 70dollari al barile, con un punto di pareggio medio di 41dollari, che sale rispettivamente a 52 e 56 dollari per igiacimenti 'deepwater' e 'ultra deepwater'. Breakeaven intornoai 50 dollari anche per le trivellazioni onshore in Russia enelle altre aree del mondo (anche qua, pero', la forchetta e'molto ampia e' va da poco meno di 20 a oltre 70 dollari albarile). Il 'breakeven' medio per l'estrazione di shale oil, invece,viene calcolato a 65 dollari al barile con una forchettapiuttosto stretta che ha come estremo minimo circa 50 dollarial barile. Va, pero', sottolineato come numerosi analisti(nonche' lo stesso Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti)sostengano che gli investimenti in idrocarburi nonconvenzionali possano essere sostenibili anche con quotazioniancora piu' basse, a patto che gli operatori si concentrino suigrandi bacini di shale gia' in corso di sfruttamento eabbandonino gli investimenti piu' marginali. Dall'altro lato del grafico troviamo infine le produzionipiu' costose in assoluto: le sabbie bituminose (breakeven a 70dollari al barile) e le trivellazioni nell'Artico (75 dollarial barile). (AGI).
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