Petrolio: Opec, Iran e Venezuela per azione contro crollo prezzi
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Petrolio: Opec, Iran e Venezuela per azione contro crollo prezzi

Petrolio: Opec, Iran e Venezuela per azione contro crollo prezzi

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(AGI) - Dubai, 15 nov. - E' sempre piu' aperta la partitainterna all'Opec, in vista del vertice del cartello deiproduttori di petrolio, che si riunira' a Vienna il 27novembre. Fino a pochi giorni fa anche paesi consideratitradizionalmente 'falchi' come l'Iran sembravano escludere untaglio della produzione in risposta al tracollo dei prezzi suimercati internazionali, scesi del 30% negli ultimi sei mesi,una flessione che mette a rischio i piani di bilancio dinumerosi paesi produttori. Sono quindi cresciute le pressioniper un giro di vite che risollevi le quotazioni da parte dimembri come l'Ecuador, la Libia e, soprattutto, il Venezuela,che sta attraversando una grave crisi economica. E proprio ilministro degli Esteri di Caracas, Rafael Ramirez, ha oggiincontrato a Teheran il ministro del petrolio iraniano BijanZanganeh, che ha condiviso la preoccupazione di Ramirez perl'attuale congiuntura petrolifera. L'Iran sarebbe quindi tornato sulle sue posizionitradizionali. "E' difficile tornare ai vecchi prezzi madovremmo cercare di intervenire su quelli attuali nei limiticonsentiti dall'attuale situazione del mercato", ha affermatoZanganeh, secondo quanto riporta l'agenzia ufficiale Shana. "Riteniamo che i prezzi siano a un livello molto basso el'instabilita' dei mercati non e' nell'interesse di nessuno",ha sottolineato invece Ramirez, che fino allo scorso settembreera ministro del Petrolio e continua a rappresentare ilVenezuela all'Opec. Ramirez e' impegnato in una serie divertici bilaterali in preparazione del summit di Vienna. L'Irane' la terza tappa della sua missione, che ha gia' toccatoAlgeria e Qatar e, dopo Teheran, fara' tappa in Russia.Zanganeh, da parte sua, si e' confrontato di recente con le suecontroparti di Qatar e Kuwait, due nazioni che appaiono piu'allineate con la linea morbida dell'Arabia Saudita. Quel che e' certo e' che quello del 27 novembre prossimo sipreannuncia come uno dei vertici piu' combattuti della storiarecente dell'Opec, almeno da quel tavolo del giugno 2011 chevide il cartello spaccarsi a meta', con i 'falchi' (tra i qualiproprio Iran e Venezuela) che riuscirono a far saltare il pianosaudita di un incremento della produzione che desse respiroagli acquirenti. La congiuntura dell'epoca era infatti agliantipodi, con quotazioni ben superiori ai 100 dollari albarile. Oggi, invece, i prezzi si aggirano intorno a quota 75dollari e non sembrano ancora destinati a toccare il fondo.(AGI).
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