Pensioni: Covip, +5, 4% adesione fondi, ma 1, 6 milioni non versano
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Pensioni: Covip, +5, 4% adesione fondi, ma 1, 6 milioni non versano

Pensioni: Covip, +5, 4% adesione fondi, ma 1, 6 milioni non versano

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(AGI) - Roma, 11 giu. - Nel 2014 il sistema dei fondi pensionie' cresciuto, rispetto al 2013, del 5,4% in termini di adesionie del 12% in termini di patrimonio. Lo rileva la Relazioneannuale della Covip, secondo cui alla fine dello scorso annogli aderenti alle forme pensionistiche complementariammontavano a 6,5 milioni, il 29,4% degli occupati. Inparticolare e' continuata la crescita dei Pip, che hannosuperato i 2,4 milioni di aderenti, oltre a quella dei fondiaperti. Il patrimonio delle forme pensionistiche complementariha raggiunto alla fine del 2014 i 131 miliardi di euro erappresenta l'8,1% del Pil e il 3,3% delle attivita'finanziarie delle famiglie italiane. Nel corso del 2014 sono stati raccolti contributi per 13miliardi di euro, 600 milioni in piu' rispetto al 2013. Deicontributi versati, 5,3 miliardi di euro provengono da flussidi Tfr, di cui l'82% confluisce nei fondi pensione negoziali epreesistenti. La Covip mostra che i fondi negoziali hanno 1,9milioni di aderenti, gli aperti oltre 1 milione, i fondipreesistenti 650.000. La Commissione sottolinea i "segnali di dinamismo" che siintravedono nel settore dei fondi negoziali. Atteso unincremento delle adesioni nel settore edile. In aumento ilnumero degli iscritti (circa 1,6 milioni) che non versanocontributi, con una prevalenza del fenomeno tra le adesioniindividuali rispetto alle collettive e tra i lavoratoriautonomi rispetto a quelli dipendenti. Considerando gli iscritti al netto di coloro che hannointerrotto i versamenti contributivi, il tasso di adesionerispetto agli occupati e' del 22,3%. Alla fine del 2014 leforme pensionistiche complementari risultavano 496: 38 fondinegoziali, 56 fondi aperti, 78 piani individuali pensionistici(PIP), 323 fondi preesistenti e Fondinps. Rispetto al 2013 ilnumero si e' ridotto di 13 unita'. I fondi pensione con piu' di 100.000 iscritti erano 11 eraccoglievano quasi il 50% delle adesioni complessive. Quellicon meno di 1.000 iscritti erano 268, prevalentemente fondipreesistenti, e raccolgono complessivamente solo l'1% deltotale degli iscritti. Secondo la Covip,"permangono spazi peruna maggiore concentrazione del settore per conseguire assettiorganizzativi piu' efficienti".Solo 3% investimenti fondi in imprese italiane Gli investimentidei fondi pensione sono destinati per il 35% al nostro Peaesema solo il 3% va a finanziare le imprese nazionali. E' quantoosserva il Covip nella Relazione annuale. Nel 2014, su 99,1miliardi, 34,5 sono investimenti destinati al nostro Paese, dicui 28 miliardi sono rappresentati da titoli di Stato. "Se siescludono gli investimenti in titoli dello Stato italiano e lacomponente immobiliare - si legge nella Relazione - la quota dipatrimonio che le forme pensionistiche complementariindirizzano verso il nostro Paese e' limitata: gli investimentiin titoli emessi da imprese italiane ammontano a 2,6 miliardidi euro; di questi, 1,8 miliardi si riferiscono a titoli didebito e 0,8 miliardi a titoli di capitale. La quasi totalita'e' rappresentata da titoli quotati. Alla fine del 2014 gliinvestimenti dei fondi pensione in titoli di capitale italianicostituiscono circa il 5% del portafoglio azionariocomplessivo, che ammonta a oltre 16 miliardi". "Ci sono marginidunque - conclude la Covip - per un maggiore apporto da partedei fondi pensione al finanziamento delle imprese nazionali e,piu' in generale, ai progetti di investimento di medio-lungoperiodo nel nostro Paese".Rendimenti positivi per forme complementari Nel 2014 le formepensionistiche hanno riportato rendimenti positivi,beneficiando del buon andamento dei mercati finanziari,sostenuti dalle politiche monetarie espansive e dallemigliorate condizioni dell'economia globale. E' quanto fanotare la Commissione di vigilanza sui fondi pensione nellaRelazione annuale, in cui si precisa che i fondi pensionenegoziali e quelli aperti hanno ottenuto in media rendimentipari, rispettivamente, al 7,3 e al 7,5%; i Pip "nuovi" di ramoIII hanno guadagnato il 6,8%; quelli di ramo I il 2,9%. Nellostesso periodo, la rivalutazione del Tfr, al netto dell'impostasostitutiva, si e' attestata all'1,3%. Prendendo a riferimento un orizzonte piu' ampio, ilrendimento medio annuo negli ultimi 5 anni si e' attestato al4,8% per i fondi negoziali e al 5,2 per i fondi aperti; per iPIP e' stato pari al 4,9% per i prodotti di ramo III e al 3,2per le gestioni separate di ramo I. Nello stesso periodo, iltasso di rivalutazione del Tfr e' stato del 2,4%. Rispetto al2013 i costi medi sono rimasti stabili per tutte le forme diprevidenza complementare e i Pip rimangono le forme piu'onerose. (AGI).
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