Padoan: "bassa crescita preoccupante, serve una strategia"
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Padoan: "bassa crescita preoccupante, serve una strategia"

Padoan: "bassa crescita preoccupante, serve una strategia"

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(AGI) - Roma, 29 set. - "Abbiamo di fronte a noi unacombinazione molto preoccupante, fatta di bassa crescita, bassiinvestimenti, alta disoccupazione, bassa o nulla inflazione inun contesto in cui il debito e' elevato". Lo ha detto ilministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, nel suo interventoalla Conferenza interparlamentare sul fiscal compact in corsoalla Camera dei deputati. "L'Europa si trova a un bivio" haaggiunto, "possiamo immaginare un'Europa nei prossimi anni inuna situazione di continua stagnazione o un'Europa che sia ingrado si saltare su un sentiero diverso di crescita. Ladifferenza tra i due scenari e' l'attivazione o meno dipolitiche adeguate". "Serve una strategia, non ci sono scorciatoie, non ci sonosingole misure che in assenza di altre possano portare allacrescita", ha sottolineato il ministro dell'Economia. "C'e'convergenza sul fatto che occorre agire su tutti i lati", haaggiunto, "su quello dell'offerta e su quello della domanda, emettere in campo tutti gli strumenti che i governi hanno hadisposizione". Le pressioni per l'aggiustamento del bilancio tra i paesiin deficit e i paesi in surplus "dovrebbero essere piu'simmetriche", ha detto. "Esiste un'asimmentria. Le pressioniall'aggiustamento sui paesi in deficit sono maggiori che neipaesi in surplus, ma queste pressioni dovrebbero essere piu'simmetriche". Per tornare a crescere i governi devono "utilizzare glispazi di bilancio" che sono "diversi da paese a paese", haribadito Padoan, sottolineando che si tratta di "una questionemolto delicata". I paesi che non hanno ampi margini di manovrapossono portare avanti una "politica di bilancio favorevolealla crescita, un politica che ha a che fare con lacomposizione del bilancio", adottando un "approccio qualitativoprima ancora che quantitativo". Secondo Padoan la "nuova parola" d'ordine in Ue e' "policymix, non piu' solo austerita'", ma "miglior uso possibile deglistrumenti che abbiamo a disposizione". "Negli ultimi mesi tutte le istituzioni internazionali, igoverni e gli analisti privati hanno dovuto ripiegare su sestessi circa le stime di crescita rivelatesi troppoottimistiche. Questi rinvii continui suggeriscono non solo chela crescita si e' dovuta spostare nel tempo, ma che alcunecause profonde della mancanza di crescita non sono state ancoraben comprese da tutti noi e che siamo di fronte a problemiassai piu' profondi del semplice andamento ciclico". In un quadro macroeconomico di semi-stagnazione e di"inflazione decisamente troppo bassa", come e' quello attuale,"tutte le manovre di aggiustamento sono piu' difficili, ma noicontinueremo a perseguirle", ha concluso il ministrodell'Economia. (AGI) .
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