Ocse: migliora stime crescita Italia +0, 6% in 2015, +1, 3% 2016
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Ocse: migliora stime crescita Italia +0, 6% in 2015, +1, 3% 2016

Ocse: migliora stime crescita Italia +0, 6% in 2015, +1, 3% 2016

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(AGI) - Roma, 18 mar. - Migliorano le stime di crescita perl'economia italiana: si evince dalle tabelle contenutenell'Interim Economic Assessment dell'Ocse. Mentre si confermache il 2014 per il nostro Paese si e' chiuso in recessione(-0,4%), per il 2015 e' prevista una crescita del Pil dello0,6% in miglioramento di 0,4 punti rispetto all'Outlook Ocse dinovembre (+0,2%). Per il 2016 si prevede un +1,3% contro l% dinovembre, con un miglioramento quindi di 0,3 punti. L'Ocse sottolinea che "I bassi prezzi del petrolio e glieffetti del quantitative easing da parte della Bcecostituiscono dei nuovi, importanti e positivi fattori dicrescita per spiegare la revisione al rialzo delle stime sullacrescita economica dell'area euro". Secondo l'organizzazione diParigi "questo fornisce un'opportunita' per l'area euro dievitare un prolungato periodo di stagnazione, mercati dellavoro deboli e inflazione troppo bassa".Per l'Ocse, le prospettive di crescita delle maggiori economieavanzate appaiono in "leggero miglioramento" ma le stimepuntano comunque su un'espansione "moderata piuttosto cherapida" del Pil mondiale, soggetta peraltro a "rischi relativialla stabilita' finanziaria. I bassi prezzi del petroliostimoleranno la domanda globale e hanno creato le condizioniperche' molte banche centrali abbassassero i tassi diinteresse", osserva l'organizzazione di Parigi, sottolineando"l'iniziativa coraggiosa e senza termine prefissato della Bce". "I venti favorevoli creano un'opportunita' per l'area euroe il Giappone di tornare a tassi di crescita in qualche modopiu' forti e, in generale, i piu' recenti indicatori sonoincoraggianti", prosegue l'Ocse, che segnala la "ripresaciclica" in corso negli Usa e una Cina dove "la crescita starallentando", tanto che l'India appare "destinata a crescerepiu' velocemente di Pechino nei prossimi due anni". Prospettivepiu' deboli, infine, per "gli esportatori di petrolio e dimaterie prime". "Ad ogni modo", avverte l'organizzazione di Parigi,"l'inflazione e i tassi di interesse straordinariamente bassicreano un crescente rischio di instabilita' con una propensioneal rischio e all'indebitamento guidata piu' dalla liquidita'che dai fondamentali". "Inoltre, i tassi di crescita previstirestano troppo bassi per ricostruire e riattivare i mercati dellavoro", si legge ancora nel rapporto, che invita i governi adattuare "riforme strutturali che diano sostegno sinergico allapolitica monetaria" in quanto "seppure le banche centralirestino il fulcro della ripresa, bisogna evitare di affidarsiesclusivamente alla politica monetaria per gestire la domanda"allo scopo di "mitigare" i rischi per la stabilita' succitati. secondo l'Ocse, e' necessario incrementare gli investimentiper accelerare la ripresa nell'area euro e i governi devonosostenere questo piano. "Aumentare gli investimenti - si leggenel rapporto - sara' un elemento chiave di ripresa ciclicanell'area euro, oltre a essere necessario per aumentare laproduttivita' nel medio termine. Il piano Juncker offreun'importante occasione per catalizzare investimenti privaticon il sostegno pubblico entro i vincoli di bilancio attuali.Agendo insieme i Paese dell'Ue possono avere un impattomaggiore della domanda e portare avanti progetti diinvestimento con rendimenti elevati". Questo, prosegue l'Ocse,"include investimenti in infrastrutture transfrontaliere inindustrie di rete come energia elettrica, gas, trasporti aereie ferroviari". Il piano pero' ha bisogno "del sostegno e deicontributi dei governi nazionali per ottenere l'effettivaattuazione. Tuttavia l'efficacia del piano richiede riformenormative di mercato e quadri normativi tranfrontalieri pergarantire la redditivita' degli investimenti. Questo - concludel'Ocse - potrebbe contribuire ad affrontare la grandedispersione dei prezzi all'interno del mercato unico in settoricon l'elettricita'". (AGI).
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