Ocse: Italia piu' favorevole a nuove imprese ma 'pesa' il fisco
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Ocse: Italia piu' favorevole a nuove imprese ma 'pesa' il fisco

Ocse: Italia piu' favorevole a nuove imprese ma 'pesa' il fisco

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(AGI) - Roma, 9 set. - L'Italia e' diventata un ambiente"piuttosto favorevole" alla nascita di nuove imprese grazie ai"miglioramenti degli ultimi anni" ma persistono "significativebarriere normative" all'espansione delle aziende a causa di "unsistema fiscale complesso che impone elevati costi non legatialle retribuzione alle Pmi" e alle "deboli" garanzie per ilrispetto dei contratti. E' quanto sottolinea l'Ocse in unrapporto dedicato alla piccola e media impresa italiana. Tra i progressi compiuti dall'Italia, l'organizzazione diParigi cita in particolare lo Statuto delle Imprese del 2011,la norma che consente di aprire un'impresa in un solo giorno sesi e' gli unici proprietari e le iniziative per accelerare ilpagamento dei crediti vantati dalle aziende nei confronti dellaPubblica Amministrazione. "Recenti riforme amministrativeaffrontano, in qualche modo, questi problemi, contemplandonuove forme di risoluzione delle dispute contrattuali, unregime di tutela della proprieta' intellettuale piu' sempliceper le Pmi e trattamenti fiscali piu' favorevoli per certecategorie di imprese", osserva l'Ocse, aggiungendo che "talimiglioramenti potrebbero essere rafforzati" da una "miglioreprotezione" delle forme di proprieta' intellettuale nonconnesse all'innovazione tecnologica (e per le quali non e'quindi valido il modello del brevetto), da una "riduzione delcarico fiscale" per le aziende che pagano costi elevati nonlegati alle retribuzioni e da "misure per aumentare laconcorrenza nei servizi di rete". L'organizzazione di Parigisuggerisce inoltre incentivi fiscali mirati, un sistemanormativo che stimoli gli investimenti in azioni e unrafforzamento della cooperazione tra universita' e Pmi, inparticolare nel settore dell'innovazione tecnologica. L'Italia,prosegue l'Ocse, deve inoltre intervenire sulla formazione, dalmomento che "solo il 40% dei giovani afferma che la loroeducazione scolastica li ha aiutati a costruire una mentalita'imprenditoriale, contro una media Ue del 53%". A taleproposito, l'organizzazione di Parigi suggerisce l'adozione diuna "strategia nazionale per la formazione imprenditoriale",l'introduzione di standard nazionali per l'apprendistato e ilrafforzamento della cooperazione tra universita' e imprese. .
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