AGI - "Non posso immaginare che il 1 gennaio si possa partire con una raffica di licenziamenti. Non e' possibile, non reggiamo, nessuno vuole licenziare". Lo dice il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un'intervista alla Stampa, nella quale però puntualizza: "E' inevitabile che ci sarà una riorganizzazione. Ma serve una riforma degli ammortizzatori sociali seria. Il tema non è più salvaguardare il posto di lavoro, ma è mettere al centro la persona, la sua occupabilità".
Bonomi constata poi che "il crollo dei consumi, l'abbandono del progetto 4. 0, quota 100 non ha portato nuova occupazione: non c'è stato l'uno a uno, ma semmai una sola entrata ogni due uscite". Quindi una riflessione sull'economia assistita, che secondo il capo di viale dell'Astronomia "non può durare all'infinito", mentre "i dati dicono che se andiamo avanti su questo trend non riprenderemo il pre-Covid prima di 2-3 anni" e in pre-Covid "noi eravamo 3 punti di Pil sotto l'ultima crisi del 2008, non in una situazione florida. Possiamo invertire la tendenza solo facendo investimenti".
Bonomi dice pure che "per prima cosa il Mes lo dobbiamo portare a casa. Non è una questione politica. Sono 37 miliardi da investire: portiamo a casa tutte le risorse che la Ue ci mette a disposizione. E dobbiamo stimolare gli investimenti, sia pubblici che privati".
Quindi una battuta sui rapporti con il premier Conte: "Non c'è antagonismo tra me e il presidente del consiglio, sono stati enfatizzati i nostri rapporti dialettici, siamo disposti a collaborare se però c'è una visione di Paese. Se non c'è fiducia le misure di sostegno non si trasformano in economia reale. Infatti i consumi non sono aumentati mentre sono cresciuti i depositi bancari", conclude Bonomi.