Ogni mese in lockdown costa all'Europa il 3% del Pil, dice l'Fmi
Il Fondo monetario internazionale prevede per quest'anno una contrazione dell'economia europea pari al 6,5%. Inoltre, le misure di sostegno decise dai governi faranno aumentare del 6% i deficit pubblici

© AFP - La sede del Fondo monetario internazionale (Fmi) a Washington
Ogni mese di lockdown costa all'Europa una riduzione del 3% del Pil. La stima è stata fornita dal responsabile del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Poul Thomsen, nel corso di una conferenza stampa.
L'istituto di Washington prevede per quest'anno una contrazione del Pil europeo pari al 6,5%. Ma le stime, ha sottolineato Thomsen, sono circondate da "grande incertezza". In questo momento, ha detto ancora, circa un terzo dell'attività economica europea è interessato dalle misure di contenimento decise dai governi per combattere la pandemia di coronavirus. "La preoccupazione", ha aggiunto, "è che ci possa essere un effetto di spillover sul settore finanziario e se ciò accadesse la ripresa sarebbe molto più lenta".
Secondo Thomsen, le misure di sostegno all'economia decise dai governi per combattere il coronavirus implicheranno un aumento dei deficit pubblici pari al 6% del Pil. Il dirigente del Fondo monetario internazionale ha anche esortato i governi europei ha usare tutto lo spazio fiscale che hanno a disposizione. "Se non ora, quando?", ha osservato.
Il Fondo monetario internazionale "non ha ancora adottato una posizione" sui coronabond ma ritiene "importante che ci sia una risposta forte a livello europeo" alla crisi scatenata dal coronavirus: "e questo lo stiamo vedendo", ha detto Thomsen, secondo cui "il pacchetto da 500 miliardi di euro varato dalla commissione europea è una risposta giusta". E' comunque cruciale, ha aggiunto, che "tutti Paesi, inclusi quelli con alti debiti, possano mettere in campo le azioni necessarie senza assistere a un aumento degli spread"
La risposta fiscale del governo italiano alla crisi scatenata dal coronavirus è stata "forte" e "appropriata" e il Fondo monetario internazionale "la sostiene", ha affermato Thomsen, che non si è invece sbilanciato sul possibile accesso al Mes. "La decisione se utilizzare i fondi previsti dal Mes spetta interamente alle autorità politiche italiane", ha osservato.