Allarme disoccupazione in tempi di coronavirus anche negli usa dove, per la prima volta dal 2010, l'economia ha registrato un calo record degli occupati, per l'impatto della pandemia da coronavirus. Il numero di addetti negli Stati Uniti, calcolato sulle buste paga, scende di 701mila unità a marzo, contro un aumento di 273mila unità registrato e febbraio e a fronte del previsto calo di 100.000 unità. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,4% contro il 3,5% di febbraio e a fronte di un atteso +3,8%.
Il dato di marzo interrompe una serie ininterrotta di 113 mesi di rialzi occupazionali negli Usa. Si tratta di un calo molto forte ma ancora ben lontano dal delineare la vera entità del crollo occupazionale, visto che il rapporto riguarda l'andamento del mercato del lavoro fino a metà marzo, cioè a prima che la gran parte degli americani siano andati in lockdown. I dati dei sussidi settimanali di disoccupazione, che fanno riferimento alla situazione fino al 28 febbraio, dimostrano che almeno 10 milioni di americani hanno già presentato la richiesta per ricevere l'assegno.
A marzo, i salari orari medi dei lavoratori Usa sono aumentati di 11 cent a 28,62 dollari. Negli ultimi 12 mesi, i salari orari medi sono aumentati del 3,1%, mentre la settimana lavorativa media per tutti i dipendenti è diminuita di 0,2 ore a 34,2 ore a marzo.