Il commissario europeo agli affari economici, Pierre Moscovici, ha lamentato che il governo Conte sulla manovra non ha mantenuto gli accordi, ma ha non ha chiuso al dialogo: "La mia porta è sempre aperta e spero che il governo italiano ascolti questo messaggio", ha affermato in un'intervista a Repubblica.
"Sento dire che sarebbe la manovra del popolo contro la burocrazia ma non è cosi'", ha detto Moscovici, "io un accordo con Tria ce l'avevo e lo mantengo, il governo no". "Quando il debito sale aumenta la spesa per gli interessi che già oggi vale 1.000 euro per ogni italiano e in totale 65 miliardi, quanto il Paese spende per l'istruzione", ha osservato il commissario Ue sottolineando che "rimborsare il debito è la peggior spesa pubblica immaginabile, toglie risorse alla lotta contro la povertà, agli investimenti e alle infrastrutture".
"Consideriamo, come dire, ottimistica la crescita all'1,5% prevista dal governo", ha sottolineato Moscovici per il quale "c'e' il forte rischio che il deficit alla fine sarà più alto del 2,4%". Di qui la richiesta di "un nuovo bilancio entro il 13 novembre": "Seguiamo le procedure per convincere il governo a farlo". "Siamo ancora in un processo di dialogo costruttivo", ha assicurato Moscovici, "sebbene all'interno di un quadro chiaro e di una decisione forte e senza precedenti.