Il governo frena sul deficit: come verranno spesi ora i soldi in manovra

Sulle misure cardine al momento c'è un balletto di cifre: i nodi sono le coperture per la revisione della Fornero, reddito e pensione di cittadinanza e flat tax 

Il governo frena sul deficit: come verranno spesi ora i soldi in manovra 

Il governo tiene il punto sul deficit/Pil al 2,4% l'anno prossimo ma fa retromarcia sul biennio successivo per andare incontro all'Europa dopo l'allarme lanciato da Bruxelles sul rischio di una bocciatura dei conti. L'asticella scenderà al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021.

Ma è balletto di cifre sulle misure cardine. Dopo un braccio di ferro sulle risorse da destinare agli interventi chiave della manovra, con la Lega che rivendicava per sè 10 miliardi su un totale di 16 e il Movimento Cinque Stelle altrettanti 10 miliardi per il reddito e le pensioni di cittadinanza, fonti M5s-Lega hanno fatto sapere che la copertura per il rilancio economico del paese, reddito di cittadinanza, riforma Fornero, introduzione flat tax, assunzione straordinaria forze dell'ordine è di circa 20 miliardi di euro.

Nel dettaglio, 10 miliardi andranno per il reddito di cittadinanza, 7 per il superamento della Fornero, 2 per la flat tax e un miliardo per le assunzioni straordinarie.

Altra incognita, la trasmissione alle Camere della Nota di aggiornamento al Def. Se il vicepremier Luigi Di Maio in diretta Facebook aveva dichiarato che il documento era stato già trasmesso in Parlamento, il ministro per i Rapporti per il parlamento Riccardo Fraccaro ha chiarito che la nota è pronta ed è stato dato mandato di trasmetterla, ma arriverà in Parlamento domani.

Nel quadro programmatico aggiornato, di cui mancano ancora i dettagli a partire dal Pil, verrà confermato l'obiettivo di riduzione del debito dal 2019. I numeri saranno "più virtuosi - ha assicurato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi - adesso è al 130,9% ma scenderemo sotto il 130% nel 2019 fino al 126,5% nel 2021".

Conte ha spiegato che "non è stato deliberato alcunché di nuovo perché la deliberazione è avvenuta al Consiglio dei ministri" giovedì scorso "ma ci siamo ritrovati oggi per mettere a punto tutti i dettagli".

Sarà una manovra, ha assicurato il premier, "coraggiosa" e incentrata sugli investimenti. "Abbiamo rispettato gli impegni. Con Tria avevamo preannunciato una manovra seria, responsabile e coraggiosa. Coraggiosa soprattutto per il 2019 perché riteniamo - ha spiegato Conte - che il nostro paese abbia bisogno di una manovra che solleciti una forte crescita. Sarà molto significativo per il piano sugli investimenti".

E a sottolineare l'importanza della leva investimenti è stato anche il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, spiegando che il rapporto deficit/Pil incorpora nel primo anno 0,2 punti percentuali di investimenti addizionali, 0,3 punti percentuali nel secondo anno e 0,4 punti nel terzo anno. "Questo descrive la qualità della manovra", ha rivendicato il ministro. "Noi puntiamo ad avere lo strumento degli investimenti pubblici come strumento principale per lavorare sulla crescita", ha aggiunto Tria.

Il governo stima inoltre un calo del tasso di disoccupazione intorno all'8-7% entro il triennio 2019-2021. "Sono strafelice per i risultati. La riforma della legge Fornero sulle pensioni sarà totale, partirà da inizio anno", ha detto il vicepremier Matteo Salvini al termine del vertice". Dal canto suo, Di Maio ha spiegato: "Stasera canto vittoria e festeggiamo, perchè abbiamo ottenuto che dentro la legge di bilancio entrassero le nostre promesse. Siamo ancora una volta un governo che mantiene le promesse. E credo che l'emozione di mantenerle sia una cosa unica".



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