Un bonus per le imprese che mantengono il posto di lavoro alle neo-mamme e una riscrittura del calendario fiscale. Sono alcuni dei correttivi allo studio del governo nel cantiere manovra-dl fiscale che procede a rilento. Sono molti i nodi ancora aperti, e l'esecutivo lavora per definire le coperture necessarie, da un lato, a finanziare le correzioni alle microtasse (che valgono oltre 1,5 miliardi), la detassazione dei premi di produttività anche per gli statali, il pacchetto enti locali e la proroga della cedolare secca per i negozi, dall'altro per abbassare l'Iva per gli assorbenti (misura che vale oltre 200 milioni) e correggere la stretta sugli appalti.
Arriva l'alt del Pd alla proposta allo studio del ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, di inserire in manovra un esonero contributivo al 100% fino a 3 anni per i datori di lavoro che mantengono in servizio le neo-mamme al rientro dalla maternità. La misura prevede, estinto il termine di 24 mesi in cui opera il divieto di licenziamento della lavoratrice-madre al rientro dalla maternità, un meccanismo premiale per i datori di lavoro che decidono di tutelare il posto di lavoro di una donna con un figlio piccolo.
"Si tratta di una proposta a suo tempo già fatta dalla Lega, che infatti avevamo criticato: perché dovremmo premiare un'impresa che semplicemente rispetta le regole? Sarebbe una legittimazione per quelle che costringono alle dimissioni le madri lavoratrici, o le licenziano appena la legge lo consente", attacca la vice capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Gribaudo. Ma dal ministero si sottolinea che non c'è alcuna forma di discriminazione e si incentiva la natalità.
Intanto il presidente della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco, smentisce la stangata in vista per le sigarette elettroniche dopo l'allarme lanciato dalla Lega e dalle associazioni di categoria. "Apprendo dai giornali che avrei firmato dei fantomatici emendamenti che prevederebbero aumenti su sigarette elettroniche o dispositivi simili. Nulla di più per trovare falso", spiega Ruocco.
Il calendario delle scadenze potrebbe cambiare
Arrivano le prime proposte dei relatori al decreto fisco, ancora al vaglio e che dovrebbero essere presentate lunedì quando la Commissione riprenderà le votazioni sugli emendamenti. Nel pacchetto un emendamento che modifica il calendario delle scadenze fiscali facendo slittare il termine per il 730 dal 23 luglio al 30 settembre. La norma amplia anche la platea dei contribuenti che possono utilizzare il 730 comprendendo, oltre ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, i titolari di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente senza limitazioni e gli autonomi (restano esclusi i titolari di redditi derivanti dall'esercizio di arti e professioni e di impresa non occasionali).
Previsto il differimento dal 7 al 16 marzo del termine di trasmissione delle certificazioni uniche da parte dei sostituti d'imposta e dei dati relativi a oneri e spese sostenuti dai contribuenti da parte dei soggetti terzi ed è spostato dal 15 aprile al 30 aprile il termine per la messa a disposizione ai contribuenti della dichiarazione precompilata.
Si prevede inoltre di eliminare le sanzioni per le imprese creditrici nei confronti delle pubbliche amministrazioni. I relatori propongono inoltre un credito d'imposta del 30%, fino a un massimo di 200.000 euro, per le spese di riqualificazione alberghiera e che i gestori delle strutture ricettive siano responsabili del pagamento dell'imposta di soggiorno. Possibili anche correttivi per lo sconto in fattura previsto dal dl crescita per usufruire dell'ecobonus: si prevede di riconoscere un credito d'imposta, pari alla detrazione che sarebbe spettata, a favore del soggetto che commissiona i lavori di riqualificazione energetica degli immobili, da erogare direttamente su un conto corrente da lui indicato, e ripartito in dieci quote annuali.