Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha inviato alla Commissione europea la versione rivista del Documento programmatico di bilancio (Dpb) 2019 insieme alla lettera che ne illustra strategia e contenuti nonché il rapporto sui fattori rilevanti dell'andamento del debito pubblico. Il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 "sarà considerato un limite invalicabile" ha sottolineato il ministro.
Con gli incassi derivanti dalle privatizzazioni il rapporto debito/Pil scenderebbe dal 131,2% del 2017 al 126% nel 2021.
"Al fine di accelerare la riduzione del rapporto debito/Pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all'1% del Pil, per il 2019", ha spiegato Tria.
"Gli incassi derivanti dalle privatizzazioni - ha proseguito - costituiscono un margine di sicurezza per garantire che gli obiettivi di riduzione del debito approvati dal parlamento siano raggiunti anche qualora non si realizzi appieno la crescita del Pil ipotizzata. Tenuto conto di tali introiti e del loro impatto anche in termini di minori emissioni di debito sul mercato, e quindi minori interessi, la discesa del rapporto debito/Pil sarebbe ancora più marcata, e pari a 0,3 punti quest'anno, 1,7 punti nel 2019, 1,9 punti nel 2020 e 1,4 nel 2021".