Lavoro, si cambia: nuovo contratto per i neo assunti
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Lavoro, si cambia: nuovo contratto per i neo assunti

Lavoro, si cambia: nuovo contratto per i neo assunti

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(AGI) - Roma, 17 set. - La strada per il superamento delloStatuto dei lavoratori e' aperta, ma il nodo su cui da sempree' catalizzato il dibattito politico, quello dell'articolo 18,non e' ancora sciolto. Il Governo ha depositato questa mattinain commissione al Senato un emendamento alla legge delega sullavoro che prevede, "per le nuove assunzioni, il contratto atempo indeterminato a tutele crescenti in relazioneall'anzianita' di servizio". Un punto a favore dei detrattoridell'articolo 18, poiche' in questo modo si elimina ilreintegro in caso di licenziamento senza giusta causa per tuttii nuovi assunti, almeno all'inizio del rapporto di lavoro, e sisostituisce con un indennizzo crescente con il cresceredell'anzianita' aziendale. Non e' escluso pero' che il decretoattuativo del Governo, che dovra' arrivare entro 60 giornidall'approvazione della delega, possa prevedere, tra le tutele,il ripristino del reintegro ex-articolo 18 per il lavoratoreche abbia maturato un certo numero di anni di anzianita'. Chesulla materia verra' presa una decisione in sede di decretiattuativi e' stato confermato successivamente dallo stessoministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Si tratta di un'ipotesi,forse solo teorica, che per il momento consente allamaggioranza di mantenere una posizione unitaria e scongiurarel'ipotesi decreto legge minacciata ieri da Renzi. Dal fronte sindacale, intanto, il segretario generale dellaCisl, Raffaele Bonanni, invita a non insistere sulla"discussione senza senso" sull'articolo 18. "A Poletti e algoverno intero chiedo che rassegni i dati pubblici sullagestione dell'articolo 18 negli ultimi due anni, dopo lariforma Monti", afferma Bonanni, "dai nostri dati i casi sonopochi e tutti risolti bene. Quindi cos'e' questo articolo 18?Perche' questa osessione? Si vuole dare in pasto all'opinione pubblica una discussione che non ha senso". Un'altra novita' introdotta dall'emendamento e' lapossibilita' per l'azienda di demansionare un dipendente. Iltesto, che modifica di fatto l'articolo 13 dello Statuto deilavoratori, delega il Governo ad adottare "una revisione delladisciplina delle mansioni, contemperando l'interessedell'impresa all'utile impiego del personale in caso diprocessi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversioneaziendale con l'interesse del lavoratore alla tutela del postodi lavoro, della porfessionalita' e delle condizioni di vita,prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento". Prevista anche una revisione dei controlli a distanza, almomento vietati dall'articolo 4 dello Statuto, che dovra' tenerconto "dell'evoluzione tecnologica" e contemperare "le esigenzeproduttive ed organizzative dell'impresa con la tutela delladignita' e della riservatezza del lavoratore". Il testodepositato al Senato introduce poi, "eventualmente anche in viasperimentale", il compenso orario minimo anche per i co.co.co eper i lavoratori subordinati che appartengono a settori nonregolati da contratti collettivi. La mediazione che governo erelatore hanno individuato riguarda l'applicazione del nuovocontratto a tempo indeterminato - nel quale le tutele diventanoprogressive in relazione all'anzianita' di servizio - allenuove assunzioni. Soddisfatto il presidente della commissione Lavoro MaurizioSacconi:"E' evidente che nel contratto tipico che ha oggi oltrel'80 per cento degli italiani la progressivita' della tutelanon potra' che essere un indennizzo proporzionato, o piu' cheproporzionato, al tempo trascorso nell'impresa". Plaude ancheil ministro dell'Interno Angelino Alfano, esprimendo "grandesoddisfazione per il nuovo testo del Job Act che riforma loStatuto dei lavoratori nelle sue parti piu' rigide,incentivando la propensione ad assumere". (AGI).
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