Juncker, "Italia e Francia agite o conseguenze spiacevoli"
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Juncker, "Italia e Francia agite o conseguenze spiacevoli"

Juncker, "Italia e Francia agite o conseguenze spiacevoli"

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(AGI) - Roma, 10 dic. - L'Italia e la Francia dovranno attuaresenza indugi le promesse di nuove riforme e nuovi sforzi perrientrare nei parametri del Patto di Stabilita' Ue, altrimenti"le conseguenze non saranno piacevoli". Il duro monito arrivadal presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Junckerche, in un'intervista alla 'Faz', difende la scelta diconcedere ai due peasi piu' tempo per rimettere in sesto iconti ma avverte: "Se alle parole non seguiranno i fatti, leconseguenze non saranno piacevoli". "Dobbiamo fidarci diitaliani e francesi e poi vedremo, probabilmente nel mese dimarzo, come e' andata", ha aggiunto Juncker, "senza le misureannunciate, ci sara' un aggravamento della procedura perdisavanzo eccessivo". Roma, come Parigi, ha superato con una promozioneprovvisoria il primo giudizio di Bruxelles sul bilancio 2015.Una nuova valutazione arrivera' a marzo e in tale occasionePalazzo Berlaymont potrebbe avanzare la richiesta ufficiale diun'ulteriore manovra correttiva. L'austerita' resta quindi lastella polare dell'Eurozona anche in un contesto che vede unaGrecia stremata tornare nel mirino dei mercati. Gli investitoritemono che la convocazione anticipata delle elezionipresidenziali possa concludersi con la sconfitta del candidatodel premier Antonis Samaras e, di conseguenza, con una chiamataalle urne lampo. Tale scenario, secondo i sondaggi, sancirebbe la vittoriadella sinistra radicale di Syriza, che ha promesso una radicalerinegoziazione degli accordi con la 'troika'. Una prospettivapreoccupante per i mercati, che oggi hanno lanciato un segnale,per gli addetti ai lavori, inquietante almeno quanto il crollodella borsa di Atene di ieri. Si e' infatti invertita la curvadei rendimenti del debito ellenico. Ovvero, i tassi sui titolia breve termine hanno superato quelli dei buoni a lungo termine(nei dettagli, i triennali hanno toccato un record del 9,2%contro l'8,2% segnato dai decennali), un avvenimentoconsiderato prodromo di un default. Mentre Bruxelles si ritrova un'altra volta a flirtare conla prospettiva di un crac della Grecia, neanche a Francofortela strategia sembra chiarissima. Da segnalare oggi l'interventodel governatore della banca centrale estone, Ardo Hansson, tragli alleati piu' stretti della Bundesbank, che ha bocciatosenza mezzi termini la possibilita' di un 'quantitative easing'all'americana che preveda l'acquisto di titoli di Stato,paventando "rischi per la stabilita' finanziaria". "Hoesaminato il programma e ho fatto presente che portera' igoverni ad accrescere i deficit, pertanto credo sia un casolimite", ha dichiarato Hansson. La notizia e' che, quindi, lostaff della Bce ha gia' preparato un primo modello diallentamento monetario e lo ha sottoposto, sia pure in viainformale, ai membri del direttivo. (AGI).
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