Jobs act: Renzi, "rottamati art. 18 e co. co.co"
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Jobs act: Renzi, "rottamati art. 18 e co. co.co"

Jobs act: Renzi, "rottamati art. 18 e co. co.co"

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(AGI) - Roma, 20 feb. - "Una sforbiciata", la chiama MatteoRenzi riferendosi piu' al taglio, alla riduzione delle formecontrattuali che non al gesto atletico che spesso porta al gol.Eppure, a un anno dal varo del suo governo, Renzi puo'festeggiare un traguardo, l'approvazione del Jobs Act,insperato 365 giorni fa, come lui stesso ammette in conferenzastampa. Il primo effetto, quello piu' evidente, "e' che 200milapersone passeranno dai contratti a progetto al tempoindeterminato". La giornata di oggi, pero', e' "storica" piu'di quanto le cifre possano raccontare: "Per la prima volta c'e'una generazione che vede riconosciuto il proprio diritto adavere delle tutele maggiori, che per la prima volta vede unabattaglia al precariato e non ai precari", spiega Renzi: "Unagenerazione vede finalmente riconosciuto il suo diritto atutele maggiori e ad avere nel proprio vocabolario parole comemutuo, ferie, buonuscita". Una giornata che inizia con untweet, di prima mattina, in cui il rottamatore annuncia che,con il Jobs Act, "rottama co.co.co. e co.co.pro. vari e scrostale rendite di posizione dei soliti noti". Continua, poi, con unpre consiglio che piu' fonti di governo descrivono "moltooperativo", per utilizzare un termine popolare tra i renziani.Infine il consiglio dei ministri vero e proprio, con iprovvedimenti su lavoro, ma anche sulle liberalizzazioni e lepartite 'delicate' di farmacie e assicurazioni. Certo, nel JobsAct, "i licenziamenti collettivi rimangono con lo stessodettato con cui sono usciti dal Cdm", ma Renzi preferisceguardare, non tanto ai licenziamenti quanto "alle assunzionicollettive previste dai decreti attuativi". A questo siaggiungano gli sgravi sull'Irap per chi fa assunzioni per treanni, la modifica del sistema di tutele crescenti del contrattoa tempo indeterminato. Il messaggio che l'esecutivo vuolinviare agli imprenditori e' "ora o mai piu'" per leassunzioni, "gli alibi sono finiti". L'altra partita del Cdm dioggi ha riguardato le liberalizzazioni, la concorrenza. Perdirla con linguaggio renziano, "l'Italia semplice". Un disegnodi legge, chiarisce il premier, che serve ad "attaccare alcunerendite di posizione". Un'altra sforbiciata per ridurre il gap"tra chi gode di una rendita e chi non ce l'ha, ma ancheperche' tentiamo di eliminare norme di troppo", aggiunge. "Unprovvedimento a lungo atteso", spiega il ministro allo SviluppoEconomico, Federica Guidi. Una norma che "cammina su due gambe.Il calo delle tariffe e edei prezzi, per i consumatori;l'apertura di nuove fette di mercato per gli imprenditori". Neldettaglio, sulle farmacie, spiega Guidi, "ci sembrava modernotogliere il vincolo oggi esistente delle quattro licenze,abbiamo eliminato questo tetto. Per irrobustire, anche dalpunto di vista patrimoniale, le farmacie abbiamo inserito lapossibilita' di avere societa' di capitale". Rimane la presenzadel farmacista nel punto di vendita e la modalita' didistribuzione dei farmaci di fascia C. Per quello che riguardale assicurazioni, via libera agli sconti da parte dellecompagnie laddove l'assicurato accetti di fare ricorso astrumenti quali la scatola nera a bordo e il controllopreventivo del veicolo. Via libera alla portabilita' dei fondipensione e stop al ricorso al notaio per le transazioni al disotto dei 100 mila euro. .
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