Istat: scende ancora il Pil Consumi privati rimangono fermi
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Istat: scende ancora il Pil Consumi privati rimangono fermi

Istat: scende ancora il Pil Consumi privati rimangono fermi

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(AGI) - Roma, set. - La nota mensile sull'economia italianadell'Istat fa una diagnosi negativa sul Pil che scende ancoranell'ultimo trimestre. "L'indicatore composito anticipatore,aggiornato a luglio e costruito a partire da un insieme divariabili (qualitative, quantitative) selezionate in base allacapacita' di anticipare le fasi del ciclo economico, e' inrallentamento, suggerendo una nuova flessione del Pil nel terzotrimestre dell'anno". A luglio, sottoline l'Istat, i ritmi diattivita' sono risultati in deterioramento nei principalicomparti produttivi. Nell'industria al netto delle costruzioni,la flessione produttiva, misurata dall'indice della produzioneindustriale, e' stata pari all'1% su base congiunturale,interessando tutti i principali raggruppamenti di industrie.Tale andamento e' apparso in controtendenza rispetto alleprincipali manifatture europee, contrassegnate da unastazionarieta' in Francia e Spagna e da un significativo rialzoin Germania (+1,9%). Le difficolta' dell'industria italiana,afferma ancora l'istituto di statistica, riflettono lafragilita' delle condizioni di domanda interna, per la perditadi slancio della spesa per investimenti e l'evoluzione moderatadei consumi privati, questi ultimi compressi dalle difficilicondizioni del mercato del lavoro. E', inoltre, venuto meno ilsostegno delle esportazioni (-1,6% la riduzione congiunturalein valore a luglio), in particolare per la flessione neimercati dell'Ue. In Italia, tuttavia, la quota di settori inespansione si e' mantenuta stazionaria, pur risultando ancoraal di sotto del 50%. Secondo le indicazioni piu' recenti trattedalle survey congiunturali, un peggioramento degli ordiniavrebbe continuato a caratterizzare il terzo trimestre,deprimendo le attese sui livelli produttivi. E' proseguito il deterioramento nel comparto dellecostruzioni. In luglio, l'indice di produzione ha registratouna riduzione (-2,4% rispetto al mese precedente), proseguendola tendenza in atto dal mese di aprile. Le indaginicongiunturali forniscono segnali eterogenei e in partefavorevoli, che tuttavia non sarebbero sufficienti a delineareun'inversione di tendenza nel breve termine. Nel terzotrimestre, gli operatori del settore identificano nellascarsita' di domanda il principale fattore di ostacoloall'attivita' produttiva. .
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