Roma - Migliora l'andamento dei conti pubblici nel primo trimestre. L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil, informa l'Istat, e' stato pari al 4,7%, a fronte del 5,2% registrato nei primi tre mesi del 2015. Il saldo primario e' risultato negativo per 4.658 milioni di euro (-5.740 milioni nel I trimestre dell'anno scorso). La relativa incidenza sul Pil e' stata pari a -1,2%, a fronte di -1,5% nel primo trimestre del 2015. Il saldo corrente (risparmio) nel primo trimestre 2016 e' risultato anch'esso negativo per 8.319 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente. Le uscite totali nel primo trimestre 2016 sono aumentate dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. La loro incidenza sul Pil e' diminuita in termini tendenziali di 0,9 punti percentuali, scendendo al 47,6%. L'incidenza delle uscite totali al netto degli interessi sul Pil e' stata pari al 44%, in diminuzione di 0,9 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2015. Le uscite correnti hanno registrato un aumento tendenziale dello 0,7%, risultante da una crescita dei redditi da lavoro dipendente (+0,4%), dei consumi intermedi (+4,2%) e delle prestazioni sociali in denaro (+2,3%) e da diminuzioni delle altre uscite correnti (-5,1%) e degli interessi passivi (-0,8%). Le uscite in conto capitale sono diminuite del 4,1% in termini tendenziali: in particolare, gli investimenti fissi lordi sono aumentati dello 0,6% e le altre uscite in conto capitale sono diminuite del 16,1%. Le entrate totali nel primo trimestre 2016 sono aumentate in termini tendenziali dell'1,2% e la loro incidenza sul Pil e' stata del 42,9%, in diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto ai primi tre mesi del 2015. Le entrate correnti sono aumentate, in termini tendenziali, dell'1,0%. In particolare, si sono registrati incrementi delle imposte dirette (+1,5%), delle imposte indirette (+2,4%) e dei contributi sociali (+0,9%) e una riduzione delle altre entrate correnti (-5,2%). In aumento sono risultate le entrate in conto capitale (+48,0%). Per i conti pubblici italiani si tratta del miglior primo trimestre da 16 anni. Era infatti dai primi tre mesi del 2000, quando si attesto' al 3%, che non si registrava un rapporto tra deficit e Pil tanto basso.
REDDITO FAMIGLIE - Migliora la condizione finanziaria delle famiglie italiane nel I trimestre. Il reddito disponibile, informa l'Istat, e' aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono rimasti invariati. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle Famiglie consumatrici e' risultata pari all'8,8%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2015. Poiche' il deflatore implicito dei consumi delle famiglie e' sceso in termini congiunturali dello 0,3%, il potere d'acquisto delle famiglie e' aumentato dell'1,1%.
Il tasso di investimento delle famiglie consumatrici, definito come rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente gli acquisti di abitazioni, e reddito lordo disponibile, e' stato pari al 6,2%, invariato sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al corrispondente trimestre del 2015. Tale stabilita' a livello congiunturale, spiega l'Istat, riflette una flessione degli investimenti fissi lordi (-0,4%) e un aumento del reddito lordo disponibile (+0,8%). Su base annua il potere d'acquisto delle famiglie sale del 2,3%. Si tratta dell'aumento piu' ampio dal secondo trimestre del 2007, prima dello scoppio della crisi. Anche il reddito lordo disponibile sale del 2,3% sullo stesso periodo dell'anno precedente, mentre la spesa per consumi finali segna un incremento tendenziale dell'1,6% e gli investimenti fissi lordi dell'1,8%. (AGI)