Istat: in Italia tasso imprenditorialita' al 30%, il maggiore Ue
(AGI) - Roma, 19 feb. - Il tasso di imprenditorialita' -calcolato come rapporto tra numero di lavoratori indipendenti etotale dei lavoratori delle imprese - sfiora il 30% in Italia,il piu' elevato fra i paesi dell'Unione europea nel 2012. E'quanto emerge dal rapporto dell'Istat 'Noi Italia'. Tra lemaggiori economie dell'area, Germania e Francia presentanoquote decisamente piu' contenute (8,4 e 7,4%). Sul territorionazionale, la propensione all'imprenditorialita' e' maggiorenel Mezzogiorno (37%) che nel Centro-Nord (28%). La dimensione media delle imprese italiane e' pari a 3,9addetti ed e' tra le piu' contenute a livello europeo:
(AGI) - Roma, 19 feb. - Il tasso di imprenditorialita' -calcolato come rapporto tra numero di lavoratori indipendenti etotale dei lavoratori delle imprese - sfiora il 30% in Italia,il piu' elevato fra i paesi dell'Unione europea nel 2012. E'quanto emerge dal rapporto dell'Istat 'Noi Italia'. Tra lemaggiori economie dell'area, Germania e Francia presentanoquote decisamente piu' contenute (8,4 e 7,4%). Sul territorionazionale, la propensione all'imprenditorialita' e' maggiorenel Mezzogiorno (37%) che nel Centro-Nord (28%). La dimensione media delle imprese italiane e' pari a 3,9addetti ed e' tra le piu' contenute a livello europeo: soloPortogallo, Slovacchia, Repubblica Ceca e Grecia presentanovalori inferiori. Sotto il profilo territoriale, la dimensionemedia risulta piu' bassa nel Mezzogiorno (2,8). (AGI)(AGI) - Roma, 19 feb. - Il turnover lordo delle imprese, chefornisce una misura del grado di dinamicita' di un sistemaeconomico, in Italia e' pari al 15%. I valori sono alquantodiversificati a livello regionale: una maggiore instabilita' siriscontra nel Mezzogiorno, mentre il Nord-est si caratterizzaper una minore nati-mortalita' delle imprese. A livelloeuropeo, l'Italia mostra valori di turnover lordo piu' bassirispetto alla maggior parte dei paesi per i quali e' possibileil confronto e vicini a quelli di Francia e Germania. La struttura produttiva dell'economia italiana, proseguel'Istat, appare altamente diversificata a livello territoriale.Rispetto alla media nazionale, nel Mezzogiorno prevalgono lemicroimprese, sia di servizi sia dell'industria, nel Nord-oveste' piu' diffusa la grande industria, nel Nord-est le micro epiccole imprese dell'industria e nel Centro le grandi impresedei servizi. Cresce, segnala infine il rapporto, il ruolo delle donnenelle istituzioni non profit attive in Italia. Le lavoratriciretribuite sono 636 mila, circa il doppio dei colleghi maschi,e rappresentano quasi il 67% del totale. Tra i dirigenti laquota delle donne e' appena inferiore al 36%. (AGI).