Internet: Censis, 71% italiani su web per svago e informazione
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Internet: Censis, 71% italiani su web per svago e informazione

Internet: Censis, 71% italiani su web per svago e informazione

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(AGI) - Roma, 26 mar. - Sempre piu' italiani su internet.'Boom' di smartphone e tablet con la tv che fa ancora la partedel leone anche se, ormai, le informazioni si cercano sempre dipiu' sul web. E'la fotografia scattata dal Censis, nel suo 12°Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, che fa il bilanciodella "grande trasformazione" dei media dell'ultimo decennio.In dettaglio, su internet ci va il 71% degli italiani. Nel 2015gli utenti della rete aumentano ancora (+7,4% rispetto al 2013)e arrivano alla quota record del 70,9% della popolazioneitaliana. Ma solo il 5,2% di essi si connette con bandaultralarga. E continua la forte diffusione dei social network.E' iscritto a Facebook il 50,3% dell'intera popolazione (il77,4% dei giovani under 30), YouTube raggiunge il 42% di utenti(il 72,5% tra i giovani) e il 10,1% degli italiani usa Twitter.La televisione continua ad avere una quota di telespettatoriche coincide sostanzialmente con la totalita' della popolazione(il 96,7%), con un rafforzamento pero' del pubblico delle nuovetelevisioni: la web tv e' arrivata a una utenza del 23,7%(+1,6% rispetto al 2013), la mobile tv all'11,6% (+4,8%),mentre le tv satellitari si attestano a una utenza complessivadel 42,4% e ormai il 10% degli italiani usa la smart tvconnessa in rete. Anche per la radio si conferma unalarghissima diffusione di massa (l'utenza complessivacorrisponde all'83,9% degli italiani), con l'ascolto per mezzodei telefoni cellulari (+2%) e via internet (+2%) ancora inascesa. L'uso degli smartphone continua ad aumentarevertiginosamente (+12,9%) e ora vengono impiegati regolarmenteda oltre la meta' degli italiani (il 52,8%), mentre i tabletpraticamente raddoppiano la loro diffusione nel giro di unbiennio e oggi si trovano tra le mani di piu' di un quartodegli italiani (il 26,6%). Non si inverte il ciclo negativoper la carta stampata: -1,6% i lettori dei quotidiani rispettoal 2013, tengono i settimanali e i mensili, mentre sono increscita i contatti dei quotidiani online (+2,6%) e degli altriportali web di informazione (+4,9%). Dopo la grave flessionedegli anni passati, non si segnala una ripresa dei libri(-0,7%): gli italiani che ne hanno letto almeno uno nell'ultimoanno sono solo il 51,4% del totale, e gli e-book contano su unautenza ancora limitata all'8,9% della popolazione (+3,7%). Trai giovani la quota di utenti della rete arriva al 91,9%, mentree' ferma al 27,8% tra gli anziani; l'85,7% dei primi usatelefoni smartphone, ma lo fa solo il 13,2% dei secondi; il77,4% degli under 30 e' iscritto a Facebook, contro appena il14,3% degli over 65; il 72,5% dei giovani usa YouTube, come fasolo il 6,6% degli ultrasessantacinquenni; i giovani cheguardano la web tv (il 40,7%) sono molti di piu' degli anzianiche fanno altrettanto (il 7,1%); il 40,3% dei primi ascolta laradio attraverso il telefono cellulare, dieci volte di piu' deisecondi (4,1%); e mentre un giovane su tre (il 36,6%) ha untablet, solo il 6% degli anziani lo usa. Al contrario, l'utenzagiovanile dei quotidiani (il 27,5%) e' ampiamente inferiore aquella degli ultrasessantacinquenni (il 54,3%). Oggi le primecinque fonti di informazione usate dagli italiani sono: itelegiornali (utilizzati dal 76,5% per informarsi), i giornaliradio (52%), i motori di ricerca su internet come Google(51,4%), le tv all news (50,9%) e Facebook (43,7%). Aumentorecord dell'utenza delle tv all news, in crescita del 34,6%rispetto al 2011, Facebook +16,9%, le app per smartphone+16,7%, YouTube +10,9% e i motori di ricerca guadagnano il 10%dell'utenza di informazione. Ma tra i piu' giovani la gerarchiadelle fonti cambia: al primo posto si colloca Facebook comestrumento per informarsi (71,1%), al secondo posto Google(68,7%) e solo al terzo posto compaiono i telegiornali (68,5%),con YouTube che non si posiziona a una grande distanza (53,6%)e comunque viene prima dei giornali radio (48,8%), tallonati aloro volta dalle app per smartphone (46,8%). .
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