Iab Forum: meno investimenti in start-up nel 2014, "ma senza non si cresce"
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Iab Forum: meno investimenti in start-up nel 2014, "ma senza non si cresce"

Iab Forum: meno investimenti in start-up nel 2014, "ma senza non si cresce"

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(AGI) - Milano, 26 nov. - Gli investimenti nelle start-up hannoregistrato un sensibile calo nel 2014 dopo due anni increscita, ma i venture capitalist sono consapevoli che, senzainnovazione, l'Italia non potra' riprendere a crescere. I datipresentati all'edizione 2014 dello Iab Forum da Andrea Rangone,del Politecnico di Milano, sono solo in parte deludenti,perche' si tratta dell'esaurimento di fondi di investimentodestinati a essere sostituiti da altri, ma, ha sottolineato ilresponsabile scientifico dell'osservatorio hi-tech start-up,resta un gap tra l'Italia e gli altri Paesi nella scelta deiprogetti da finanziare. "In Italia chi crea start-up finanziatecon fondi pubblici non e' uno smanettone in ciabatte" ironizzaRangone, "ma un manager quarantenne con esperienza allespalle". Stando ai dati del Politecnico, gli investimentiitaliani in start-up sono passati da 112 milioni nel 2012 a 129nel 2013 per tornare a scendere a 110 milioni quest'anno: unottavo di quello che si spende in Germania. "Un Paese che nonha start-up difficilmente puo' tornare a crescere", commentaFausto Boni, co-fondatore di 360 capital partner. Gli fanno ecoMassimo Magrini, co-fondatore di Partner United, che ricordacome il volume dele transazioni nel finanziamento dellestart-upo innovative e' il 50% di quello che era nel 2000, eAndrea di Camillo, fondatore di P101, che ha un'indicazione dadare agli startupper: "essere razionalmente ambiziosi". Unarisposta dalle istituzioni viene per bocca di Paolo Barberis,consigliere di Matteo Renzi per l'innovazione, che sottolineacome il grande tema del digital act sia "dare alle persone cheusano il digitare una visione che vada oltre il breve periodo"oltre ad attivare policy che "levino complessita' e liberinocapitali". Il fronte in cui piu' bisognera' investire,aggiunge, "e' quello della mobilita', perche' i luoghi virtualisaranno piu' frequentato di quelli reali". Uba
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