Migranti: Prodi in Kazakistan, legge Merkel? Meglio regole Ue

Migranti: Prodi in Kazakistan, legge Merkel? Meglio regole Ue
Kazakistan, Prodi ad Astana

Astana - (dall'inviato Titti Giammetta) "Vediamo, sto aspettando di capire cosa fa la Germania ma, soprattutto, con chi lo fa. Comunque una legge sull'immigrazione deve essere una legge europea". Lo ha affermato Romano Prodi, commentando la legge sull'integrazione approvata dal consiglio dei ministri tedesco e definita dalla cancelliera Angela Merkel "una pietra miliare". "Se vogliamo mantenere la libertà di circolazione, se vogliamo tenerci Schengen - ha spiegato Prodi in una chiacchierata con l'AGI a margine dell'Astana Economic Forum - l'immigrazione la dobbiamo regolare tutti insieme. Quindi aspettiamo e vediamo". Per far fronte al fenomeno, ha aggiunto, "una guardia comune alle frontiere è il primo passo. Se la frontiera è una dobbiamo avere una polizia unica". "Per tanti anni - ha aggiunto - abbiamo assorbito più migranti di quelli che entrano oggi. Presto la Germania da 82 scenderà a 72 milioni di abitanti e la sua economia può collassare. L' Italia ha un età media di 46 anni. Se non abbiamo bisogno di immigrazione noi chi ce ne ha bisogno?".

In Kazakistan ospite fisso della Davos kazaka, Prodi ha partecipato stamane a un panel, insieme ad altri leader mondiali, sulla "Fine dell'iperglobalizzazione" dove l'ex premier francese Francois Fillon ha puntato il dito sul "totalitarimo islamico" come una delle più preoccupanti minacce mondiali, facendo riferimento alla necessità di un Europa e di un euro forte. "Un gran bel discorso, intelligente. Ma attenzione che l'inizio del massacro dell'istituzioni europee lo hanno fatto i francesi bocciando la Costituzione, non lo hanno mica fatto i tunisini. Questa è la verità" ha puntualizzato l'ex presidente della Commissione europea con ironia. Per quanto riguarda le minacce derivanti dall'economia mondiale, per Prodi c'e il rischio di una "stagnazione secolare". "Si parla di aumento di produttività, di produzione - ha affermato - ma ci deve essere pure una condizione nel mondo in cui questa produzione venga comprata da qualcuno. Se noi continuiamo a distruggere la classe media che ha il potere di acquisto, se accumuliamo le richieste in chi non acquista, perchè è solo l'1 per cento accumula la ricchezza del mondo; se continuiamo a dire 'spingiamo tecnologie, conoscenza e produttività. Tutto ciò non basta, è condizione necessaria ma non sufficiente. Stamane qui ho insistito su questo" ha raccontato Prodi.

Infine la spina nel fianco di Brexit, evocata anche ad Astana dai leader: "Penso che non ci sarà alcuna Brexit - ha detto Prodi - ma non si sa mai". Certo è, ha aggiunto, "che l'immagine dell' Europa viene molto danneggiata da questo. Cosa penserà l'India di un Europa che ha sempre visto con gli occhiali britannici?". Il rischio, ha aggiunto l'ex premier "è che possa rappresentare l'inizio di una dissoluzione successiva". "Mi preoccupa il cattivo esempio". E poi, ha aggiunto, "non posso essere felice di un referendum laddove il primo ministro si è impegnato per un 'non approfondimentò dell'Europa. Io che sono per l'approfondimento per l'Europa! Fra due mali scegliamo quello minore e speriamo che la Gran Bretagna regga". Ad Astana Prodi ha incontrato il presidente Nursultan Nazarbayev e diverse autorità kazake. Tra gli anche il presidente del nuovo Aifc, l'hub finanzio kazako su cui il Paese ha puntato tutto per il ritorno degli investimenti stranieri, Kairat Kelimbetov. "Ho visto che nei programmi dettagliati il progetto è molto più realistico di quello che sembra. Non si pongono minimamente l'obiettivo di essere New York o Londra ma di diventare un centro regionale in un area in cui non c'è nessun altro. Penso che possa funzionare". "Sicuramente ci saranno problemi da risolvere - ha aggiunto - ad esempio la mistura tra legge britannica e legge kazaka. Il modo in cui inizia sarà comunque di importanza fatale e speriamo che la struttura parta con la serietà che è necessaria". Lontano dall'Italia Prodi ha preferito non affrontare tematiche nostrane: il dibattito sulle pensioni? "Sono fuori dall'Italia e sono ormai un vecchio rottamato - ha scherzato -. Non voglio provocare tempeste". Il Referendum? "Piuttosto di parlare di referendum io?.Si sta così bene ad Astana, è una giornata magnifica e la mattina corro. è delizioso".

Sul rientro di Salvatore Girone in Italia il Professore si è mostrato sollevato "Era ora! - ha commentato - Sono quelle cose che finito il momento di tensione politica, adagio adagio, vengono risolte con il buon senso. Certo ce ne abbiamo messo di tempo per questo buon senso"

(AGI)