"L'Italia resta vulnerabile alla volatilità del mercato". Lo sostiene il Fmi nel suo rapporto sugli "Squilibri esterni" globali, secondo il quale, questa debolezza "è legata alle grandi esigenze di rifinanziamento del debito sovrano e bancario e alle condizioni di credito potenzialmente restrittive, dovute allo stock ancora elevato di Npl nel settore bancario". Per questo il nostro Paese deve proseguire lungo la strada del risanamento dei conti e della riduzione delle sofferenze bancarie per migliorare la propria competitività.
"Le incertezze politiche in Italia hanno indebolito ulteriormente l'euro, aggravando i precedenti trend" sostiene anche il Fondo monetario, secondo cui "nelle economie indebitate dell'Eurozona (Italia, Francia, Spagna) un consolidamento di bilancio non negativo per la crescita resta indispensabile per favorire un processo di svalutazione interna e rafforzare l'esposizione con l'estero".