Fisco: Confartigianato, giungla Imu-Tasi, Umbria piu' penalizzata
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Fisco: Confartigianato, giungla Imu-Tasi, Umbria piu' penalizzata

Fisco: Confartigianato, giungla Imu-Tasi, Umbria piu' penalizzata

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(AGI) - Roma, 13 giu. - Le tasse sugli immobili produttividividono l'Italia degli imprenditori. Il fisco colpiscecapannoni, laboratori, strumenti di lavoro con una 'giungla' dialiquote diverse. Le piu' penalizzate sono le aziendedell'Umbria che, tra Imu e Tasi, subiscono un'aliquota del10,34 per mille. Il trattamento migliore va invece alle impresedella Val d'Aosta che pagano un'aliquota dell'8,16 per mille.In vista della scadenza dei pagamenti del 16 giugno,Confartigianato ha tracciato una mappa delle aliquote di Imu eTasi applicate dai Comuni italiani sugli immobili produttividelle imprese. Le elaborazioni dell'Ufficio studi dellaConfederazione su dati di ITWorking mostrano che l'aliquotamedia di Imu e Tasi e' del 9,97 per mille, ma con scostamentimolto significativi nelle diverse zone del Paese. E, quel chee' piu' grave, tra il 2012 e il 2014, la tassazione suglistrumenti di lavoro delle imprese e' aumentata del 18,4%,mentre nello stesso biennio le tasse sulle abitazioniprincipali sono diminuite del 10%. In media, in due anni ciascun imprenditore ha subito unaumento di 138 euro della pressione fiscale sugli immobiliproduttivi. La ricognizione di Confartigianato mostra leprofonde differenze del prelievo fiscale sugli immobilid'impresa nelle diverse aree del Paese. A livello regionale, alprimato negativo dell'Umbria si affiancano quello dellaCampania, dove le aliquote di Imu e Tasi pesano per il 10,19per mille, e della Sicilia con un'aliquota del 10,16 per mille.Decisamente piu' conveniente possedere un capannone in Valled'Aosta (8,16 per mille), in Friuli Venezia Giulia (8,97 permille) e in Sardegna (9,05 per mille). La forbice dellealiquote di Imu e Tasi si apre anche tra i Comuni: gliimprenditori piu' tartassati sono quelli di Trieste, conun'aliquota del 10,99 per mille, seguiti da quelli di Lucca(10,57 per mille) e di Terni (10,54 per mille). Al capo oppostodella classifica, il fisco e' piu' clemente con i loro colleghidi Aosta, che su laboratori e capannoni pagano l'aliquota piu'bassa: 8,16 per mille. Li seguono a breve distanza gliimprenditori dell'Ogliastra (8,19 per mille) e di Oristano(8,25 per mille). Nonostante le differenti aliquote, un po' intutta Italia il fisco colpisce pesantemente gli immobilid'impresa: secondo l'analisi di Confartigianato il 24,1% deiComuni applica una tassazione alta con aliquote medie superiorio uguali al 10,60 per mille. Il 40,9% dei Comuni applica unatassazione medio-alta con aliquote che oscillano tra il 9,10 eil 10,50 per mille. Il 26,2% dei Comuni applica una tassazionemedio-bassa, con aliquote comprese tra il 7,70 e il 9 permille. Soltanto l'8,7 per cento dei Comuni applica aliquotemedie inferiori o uguali al 7,60 per mille. "Su laboratori,macchinari, capannoni - sottolinea Cesare Fumagalli, SegretarioGenerale di Confartigianato - si concentra un prelievo fiscalesempre piu' forte, aggravato dalle complicazioni derivantidalla giungla di aliquote diverse. E' assurdo tassare gliimmobili produttivi delle imprese come se fossero seconde caseo beni di lusso. Come si puo' essere competitivi con unazavorra tanto pesante sulle spalle? Che fine ha fattol'annunciata riforma della tassazione immobiliare all'insegnadella semplificazione e della riduzione delle aliquote?". (AGI) .
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