Fisco, accordo Italia-Monaco per abolizione del segreto bancario
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Fisco, accordo Italia-Monaco per abolizione del segreto bancario

Fisco, accordo Italia-Monaco per abolizione del segreto bancario

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(AGI) - Roma, 2 mar. - E' stato firmato oggi, a Monaco,l'accordo in materia di scambio di informazioni ai fini fiscalitra l'Italia ed il Principato di Monaco che, analogamente aquanto gia' avvenuto con la Svizzera ed il Liechtenstein, ponefine al segreto bancario nello Stato estero. Lo rende noto ilministero dell'Economia aggiungendo che e' stato firmato ancheun Protocollo in materia di "richieste di gruppo". L'accordo,informa una nota, consentira' di sviluppare la cooperazioneamministrativa tra i due Paesi e quindi di rafforzare ilcontrasto all'evasione fiscale transnazionale. Firmataridell'accordo per l'Italia, l'ambasciatore d'Italia nelPrincipato di Monaco, Antonio Morabito e per Monaco, ilministro per gli Affari Esteri e della Cooperazione GillesTonelli. Alla cerimonia hanno preso parte il ministro per le Finanzeed Economia monegasca Jean Castellini, il direttore delleFinanze Thierry Orsini e in rappresentanza dell'amministrazionefiscale italiana il tenente colonnello Pietro Bollettieri.L'accordo e' basato sul modello Ocse di Tax InformationExchange Agreement (TIEA) e consente lo scambio di informazionisu richiesta. Lo Stato a cui sono richieste le informazioni nonpuo' rifiutarsi di fornire allo Stato richiedente lacollaborazione amministrativa per mancanza di interesse aipropri fini fiscali, ne' opporre il segreto bancario. Il Protocollo che disciplina le richieste di gruppo, spiegaancora il Tesoro, consentira' di presentare richieste inrelazione a categorie di comportamenti che fanno presumerel'intenzione dei contribuenti di nascondere al fisco italianopatrimoni/attivita' detenute irregolarmente nel Principato diMonaco. L'Accordo sullo scambio di informazioni e il Protocollosi applicano dopo la ratifica da parte dei Parlamenti deirispettivi Paesi, e potra' riguardare elementi in essere alladata della sottoscrizione dell'Accordo. Con la firma, ilPrincipato viene considerato ai fini della Voluntary Disclosureun Paese 'non black list', circostanza che consentira' aicittadini italiani che detengono in maniera illegalepatrimoni/attivita' a Monaco di accedere alla procedura diregolarizzazione alle condizioni piu' favorevoli previste dallalegge (pagamento per intero delle imposte dovute e sanzioniridotte). Insieme all'accordo e al protocollo e' stata firmataanche una dichiarazione congiunta di carattere politico con laquale i due Paesi confermano il reciproco impegno ad applicarelo scambio automatico di informazioni sulla base dello standardglobale Ocse, nel rispetto della tempistica concordata alivello internazionale. L'Italia, subito dopo l'entrata invigore dell'accordo e del protocollo, eliminera' il Principatodi Monaco dalla black list basata esclusivamente sul criteriodello scambio di informazioni e relativa alla deducibilita' dicosti e spese, ed includera' Monaco nella white list dei Paesiche effettuano lo scambio di informazioni. QUANDO IL PRINCIPATO DI MONACO ERA UN "PARADISO" - Ilcapostipite e' "Malizia": e' il 1297 e gia' parliamo diGrimaldi, legittimamente principi nel 1612. A Monaco regna lastessa famiglia da secoli ed il sovrano a cui va la massimariconoscenza dei sudditi e' Carlo III, che nel 1869 fececostruire il Casino' e aboli' le imposte dirette. L'assenza ditassazione sul reddito delle persone fisiche ha rappresentatoper anni l'attrazione piu' grande di questa piccola terra dellusso: cosi' negli anni ha attratto capitali esteri e operatoriinternazionali. Ma e' anche divenuta meta privilegiata dievasori e di quanti volevano riciclare fondi neri. Solo nel2009 e' stato eliminato dalla lista 'grigia' dei paradisifiscali non cooperativi stilata dall'Ocse. La nuova politica haportato il Principato ad aderire a vari organismi inernazionaliin materia di trasparenza fiscale e di lotta contro ilricilaggio, finanziamento al terrorismo e lotta alla corruzione(Global tax Forum dell'Ocse, Gafi, Moneyval, Greco). In Italia,pero', la memoria va al periodo di Mani pulite e all'inchiestache venne battezzata "Monaco connection", alle inchieste delleProcure (tra le ultime quella sull'attivita' di Amadeo Matacenae quella sul patrimonio del deputato Francantonio Genovese) eai vip che hanno ottenuto la residenza per sfuggire al fisco.Ora la stagione dei paradisi fiscali e degli scandali sembravoltare pagina: torneremo a parlare di Montecarlo solo per ilFestival del circo, il Gran premio e il gossip sulla casaregnante. (AGI).
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