Eni: visita alla piattaforma Amelia D
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Eni: visita alla piattaforma Amelia D

Eni: visita alla piattaforma Amelia D

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(AGI) - Ravenna, 27 giu. - La coesistenza virtuosa tra pesca eattivita' estrattiva e' alla base dell'evento realizzato oggipresso una delle piattaforme Eni, al largo della costa diMarina di Ravenna. La piattaforma Amelia D ha ospitato,infatti, una visita dimostrativa, nell'ambito dellamanifestazione promossa dal Comune di Ravenna "La Cozza diMarina di Ravenna in festa", che ha visto la partecipazionedelle Istituzioni locali e di numerosi ravennati. Quasiduecento persone a bordo di tre crew boats, le imbarcazioniusate per il trasporto del personale Eni: la visita, graziealla collaborazione Cooperativa dei Pescatori "La Romagnola",ha ospitato una vera e propria dimostrazione di raccolta dicozze dalle gambe della piattaforma e si e' chiusa con ladegustazione del prodotto a bordo. Da molti anni esiste un accordo tra Eni e i pescatori perl'esecuzione dell'attivita' di raccolta delle cozze. Questocoinvolgimento ha portato alla creazione di cooperative cheancora oggi effettuano la raccolta e l'immissione al consumodei molluschi prelevati dalle parti sommerse degli impiantimarini. L'Emilia Romagna e' la prima regione per produzione dicozze in Italia, seguita dalla Puglia. "La pulizia delle piattaforme in Adriatico, da Ravenna aRimini - ha spiegato durante la raccolta dei mitili in mareArnaldo Prati, direttore Ati, associazione a cui fanno capo laCooperativa Pescatori 'La romagnola' e 'Conisub', addetti allapesca delle cozze - consente ai pescatori di raccogliere evendere sul mercato circa 10-12 mila quintali di prodotto". Sitratta di un prodotto d'eccellenza, dal sapore particolarmentedelicato per la scarsa salinita' dell'acqua, che viene vendutoai grossisti, in genere clienti affezionati. Di fatto unprodotto di nicchia, che cresce spontaneamente senza esserecoltivato. "Le cozze di Marina di Ravenna rappresentano il 5% dellaproduzione dell'Emilia Romagna - spiega ancora Prati - ovveroil 20-25% della costa ravennate: e' da 30 anni che facciamoquesto lavoro. La raccolta comincia quando il prodotto e'pronto, in giugno, e a fine settembre-ottobre, se lepiattaforme vengono pulite, le nuove cozze attecchiscono subitoper garantire una buona produzione l'anno successivo". Si e'sviluppato, cosi', un vero e proprio mercato di venditaparticolarmente rinomato per via dell'ottima qualita' dellecozze raccolte, che rappresenta una solida base per l'economiadel territorio. Le piattaforme sono delle vere e proprie oasi diripopolamento della fauna marina, una scogliera artificiale,dove, grazie al divieto di pesca e di transito natanti e grazieai rigidi controlli ambientali eseguiti da Eni e dalleautorita' di controllo, trovano il loro habitat riproduttivoideale tutte le principali specie marine della zona. Inparticolare, a tutela dell'ambiente marino vengono effettuatimonitoraggi periodici da parte delle Capitanerie di Porto,delle Arpa competenti, di Ispra e Cnr-Ismar. L'anno scorso e' nata l'idea della festa della cozza diMarina di Ravenna e il successo della manifestazione ha fattosi' che venisse ripetuta quest'anno, diventando di caratterenazionale. "La cozza di Marina di Ravenna - spiega MassimoCameliani, assessore comunale di Ravenna alle attivita'produttive e turismo - e' una cozza selvatica che cresce allabase delle piattaforme dell'Eni: ho pensato che la festa dellacozza potesse essere un trait d'union tra le attivita'industriali del distretto energetico di Ravenna e il turismo.Abbiamo creato questo evento con fondi europei, pensato adeventi degustativi, chiamato Slow Food, i grandi chef,coinvolto i ristoratori pensando che la cozza possa mettereinsieme il mondo estrattivo, che lavora con i pescatori, con ilmondo della ristorazione, farli lavorare insieme valorizzandoil prodotto. Non era mai avvenuto". La manifestazione denota un particolare interesse delleistituzioni verso l'attivita' estrattiva associata alla tuteladell'ambiente e alla promozione del territorio. "Il comune diRavenna e' favorevole alle estrazioni a mare- spiega ancoraCameliani - E' stato fatto un protocollo provinciale con leimprese datoriali, dove diciamo che siamo favorevoli alleestrazioni a mare oltre le 12 miglia nel rispetto dell'ambienteperche' abbiamo una attivita' da tutelare". "Qui si e' creatoun polo d'eccellenza di aziende famose in tutto il mondo per latecnologia dell'offshore, attorno alle piattaforme a Ravennalavorano 6000 persone, tra lavoratori diretti e indiretti.Quindi - ha concluso Cameliani - e' una industria da tutelare,unico caso in Italia e in Europa. Non ci capisce perche'dall'altra parte dell'Adriatico cominciano le estrazioni e ilnostro paese invece rimane fermo". Alla visita alle piattaforme Eni ha partecipato anche ilconsigliere regionale del Pd Gianni Bessi, che ha coltol'occasione per ribadire l'esperienza di Ravenna nel settoreenergetico e industriale. "La giornata di oggi - ha commentatoBessi - e' importante perche' fa vedere chiaramente la strettarelazione tra mondo produttivo e industriale e una comunita'che da trenta, quarant'anni ha nelle politiche industriali unasua importante espressione economica, produttiva e sociale.D'altra parte il settore energetico e in particolare quellodell'estrazione - ha proseguito il consigliere regionale - haportato a Ravenna e al sistema Paese una filiera produttiva edeconomica che e' una eccellenza italiana e mondiale". Una realta' di cui Ravenna e' protagonista: "non a caso quisi tiene l'Omc, recentemente e' stato anche presentato dalministero un piano di monitoraggio ambientale, con normative econtrolli rigorosi. Oggi abbiamo visto la pesca della cozza -ha concluso Bessi - che fa parte di questo lavoro sinergicoperche' chi pulisce le piattaforme in realta' sono ipescatori". (AGI).
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