(AGI) - Roma, 17 nov. - Eni e Sonangol svilupperanno insieme ilsettore del gas in Angola con un accordo che costituisce "unenorme passo in avanti" nei rapporti storici tra le duecompagnie petrolifere e che potrebbe essere il volano perrilanciare business e investimenti diretti nel Paese africano.
A spiegare il senso dell'intesa appena firmata dalle duesocieta' e' stato il presidente del gruppo angolano Franciscode Lemos Maria, a Roma per incontrare l'ad di Eni ClaudioDescalzi. "Abbiamo appena firmato oggi un accordo strategico -ha detto De Lemos in un'intervista all'AGI - che consiste nellostabilire un framework entro il quale Eni e Sonangollavoreranno nei prossimi sei mesi per sviluppare le risorsepotenziali del gas non associato presente nel basso bacino delCongo. Stimiamo un'enorme capacita' nei blocchi che sono partedi questa area. La nostra intenzione e' quella di vedere quantosia fattibile esplorare e sviluppare queste risorse".
"Un passo molto, molto grande" ha commentato il presidentedella societa' angolana. "Questo perche' - ha proseguito - e'vero che abbiamo gia' una produzione di gas nel Paese. Ma sitratta di piccole risorse: la prima e' nell'area di Cabinda, laseconda e' quella del consorzio Angola Lng di cui l'Eni e'partner". "Questo progetto - ha aggiunto De Lemos - e' inveceil primo che riguarda il gas non associato. Stiamo parlando dirisorse che sono li' da anni e che non sono mai statesviluppate". "Eni e' un partner privilegiato" ha commentato DeLemos ricordando la presenza della compagnia italiana innumerosi progetti in un Paese in cui opera sin dal 1980. Una partnership che si e' sviluppata finora soprattutto nelsettore oil, con le ultime attivita' sviluppatesi nei progettidel West Hub e dell'East Hub. "Tre anni fa Eni e' entrata conmolto successo nel blocco 15/06. E a fine mese il campo WestHub in cui opera Eni avra' la sua propria produzione inAngola". "Ci aspettiamo dai due progetti West Hub unaproduzione di 75 mila barili al giorno alla fine dell'anno2015. E una produzione della stessa entita' la prevediamo perl'East Hub, entro il 2017, per una produzione complessiva di150/200 mila barili al giorno. Si tratta di un obiettivoenorme" ha proseguito il presidente di Sonagol. Ma quello sul gas, ha ribadito, resta un accordo "pietramiliare" proprio perche' potrebbe rivedere e rilanciarel'intero interscambio tra Italia e Angola e ridisegnare lerelazioni commerciali del Paese anche a livello di areegeografiche. "Studieremo insieme a Eni la possibilita' diinvestimenti downstream e, se ci sara' gas, si apriranno molteopportunita'". "Il gas - ha continuato il presidente di Sonangol -diventera' lo strumento per rafforzare le relazioni commercialidei nostri due paesi e per aprire la porta ad altri investitorianche in settori diversi, ad esempio in quello agricolo,petrolchimico, in alcuni altri settori industriali,nell'energia e naturalmente nei settori power generation egrid". "D'altro canto il tempo e' giunto per l'Angola, haspiegato il presidente di Sonangol, di andare oltre il fatto diessere solo un grande esportatore di materie prime". "Vorremmoche la maggior parte delle nostre risorse siano utilizzate econsumate internamente, attraverso i canali del powergeneration, del petrolchimico, i canali industriali". "Seapriamo il paese a piu' investimenti diretti questo dara'opportunita' a tutti, altri investitori saranno interessati alPaese". (AGI).