La Turchia stringe il proprio legame energetico con l'Iran. Nei primi sette mesi del 2017 è stato registrato un incremento delle importazioni di petrolio dall'Iran verso la Turchia pari al 142% se paragonato al dato del 2016. A rendere noti i numeri l'Authority turca per l'energia (Epdk), secondo cui nei primi sette mesi del 2017 sono stati importati dall'Iran 7,4 milioni di tonnellate di gas, più del doppio di 3 milioni importati nello stesso lasso di tempo del 2016. L'incremento dell'import di petrolio iraniano segue di pari passo la diminuzione di forniture di greggio dall'Iraq, maggiore importatore in Turchia dal 2014 al 2016, prima che nel 2017 la quantità importata scendesse da 5.4 milioni a 4.3 milioni. L'importazione di petrolio da parte della Turchia ha sfiorato nel 2016 i 25 milioni di tonnellate su base annuale, il 96,6% dei quali arrivano da Russia, Iran, Iraq, Kuwait e Arabia Saudita.
Nei primi sette mesi dell'anno l'import totale di petrolio da parte di Ankara si è attestato sui 14,5 milioni di tonnellate, 1,4 milioni in più rispetto all'anno precedente. Alla perdita di importanza del petrolio iracheno, le cui forniture sono passate dal rappresentare il 40,5 al 29,7%, ha corrisposto un aumento delle importazioni dall'Iran, che nel 2016 rappresentavano il 23,3% mentre ora si attestano al 50,9%.