(AGI) - Pechino, 20 mag. - Dalle policy banks cinesi arriva la meta' dei finanziamenti a livello mondiale per i progetti nell'energia. E' il risultato di uno studio condotto da tre esperti di nazionalita' statunitense e cinese sulla comparazione degli investimenti nel settore dell'energia. In particolare, le due piu' importanti banche cinesi di sviluppo focalizzate sui finanziamenti all'estero, China Development Bank ed Export-Import Bank of China, tra il 2007 e il 2014 hanno erogato finanziamenti per 118 miliardi di dollari, contro i 119 miliardi emessi da quattro banche regionali di stampo occidentale: la Banca Mondiale, la Asian Development Bank, la Inter-American Development Bank e la African Development Bank.
Le differenze, nei progetti finanziati sono, pero', molte. Lo studio condotto da due ricercatori della Boston University - Kevin Gallagher, co-direttore della Global Economic Governance Iniziative, e Rohini Kamal, sempre del Geci - e da Wang Yongzhong dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali, presenta i finanziamenti cinesi come "altamente esposti ai rischi sociali, climatici e macroeconomici del Paese". In sostanza, tra il 2007 e il 2014, il 66% dei finanziamenti emessi dalle due banche cinesi riguardavano progetti del minerario altamente inquinanti, mentre l'88% dei progetti finanziati dalle altre quattro banche riguardava progetti di energia idroelettrica e rinnovabili.
Attualmente la Cina sta investendo 28 miliardi di dollari per 45 progetti al di fuori della Cina e una cifra ben piu' alta, fino a 72 miliardi di dollari, secondo gli studiosi del Climate Policy Initiative riguarda progetti in corso nel Paesi dell'Asia meridionale e sud-orientale relativi al carbone, che aggirerebbero i regolamenti sempre piu' stretti in materia ambientale varati dal governo cinese e per risolvere il problema della sovrapproduzione all'interno. (AGI)
Ciy/Mau