Descalzi, importante che 10 competitor si mettano insieme

di Giandomenico Serrao
Londra - Dopo l'annuncio dell''Ogci (Oil and Gas Climate Initiative) di investire un miliardo di dollari per combattere il cambiamento climatico, l'amministratore delegato Eni, Claudio Descalzi ha sottolineato che si tratta di "un fatto importante e inusuale. E' la prima volta che dieci compagnie, tra le più importanti al mondo e competitor tra loro, si mettono insieme. Per mettersi insieme società concorrenti tra loro significa che credono in quello che vogliono fare".
"Altrettanto importante - ha proseguito Descalzi - è che in un periodo in cui si riducono investimenti, si riduce lo spending, si decida di mettere un miliardo di dollari. Un miliardo può sembrare tanto o poco ma ha un significato. Questo miliardo farà poi da leva su delle applicazioni su delle start up per garantire i fondi. è un miliardo che ha dei fattori moltiplicativi e può diventare molto di più".
"Questi ceo, che si conoscono, stanno lavorando da un anno intensamente per fare delle cose insieme. Abbiamo già fatto molto, abbiamo investito, ora c'è questo nuovo veicolo che avrà un ceo e un board, noi saremo gli shareholder. E' come se fosse una grande start up che sta nascendo per un fine che è quello dell'ambiente. Veramente una grande cosa", ha aggiunto Descalzi.
IL RUOLO DEL GAS NATURALE
Importante sarà il ruolo del gas naturale: "E' significativo per due ragioni. Innanzi tutto per dare risposta - continua Claudio Descalzi - alla crescita della domanda energetica. Abbiamo 1,3 miliardi di persone che non hanno accesso all'energia nel mondo, 2,7 miliardi di persone che usano le biomasse per cucinare, quindi carbonella, legna, che causano 4,5 milioni di morti all'anno, e poi abbiamo 2 miliardi di persone che nei prossimi 20 anni porteranno la popolazione mondiale da 7 a 9 miliardi. La maggior parte di queste è al di fuori dei paesi Ocse e ha bisogno di energia".
Il ruolo del gas naturale, ha evidenziato l'amministratore delegato di Eni, è "accompagnare le rinnovabili che adesso rappresentano il 3-4% e che tra 20 anni rappresenteranno l'11-12%. Bisogna cambiare il mix energetico che oggi è composto da una grande percentuale di carbone, nel power è il 42% e causa il 76% delle emissioni. Se vogliamo stare al di sotto dei due gradi dobbiamo per forza cambiare mix energetico. Il mix energetico attuale ci porterebbe dai 32 gigaton di CO2 che produciamo a 35 e per essere sotto i due gradi dobbiamo avere 25 gigaton, quindi il cambiamento è assolutamente necessario. Ecco perchè bisogna puntare sul gas, sull'efficienza, sul carbon capture and sequestration e sulle rinnovabili sulle quali come Eni stiamo lavorando moltissimo".
L'Ogci è fortemente impegnato anche a eliminare le perdite di gas. "Il gas è importante - ha spiegato Descalzi - ma bisogna eliminare le 'fuggitive' di metano, quei leak che si hanno nelle pipe o nelle teste di pozzo. Riguarda l'exploration and production ma anche la raffinazione o la chimica. Questo è uno degli argomenti su cui metteremo molta attenzione, rappresenta il 30% del miliardo investito. Proprio per ridurre le fuggitive che costano all'industria, non solo in termini ambientali, 30 miliardi di dollari all'anno", ha concluso.